Ferrovie, Ponte, Porti e Atm, la Fit Cisl punta sulla mobilità integrata

Ferrovie, Ponte, Porti e Atm, la Fit Cisl punta sulla mobilità integrata

Francesca Stornante

Ferrovie, Ponte, Porti e Atm, la Fit Cisl punta sulla mobilità integrata

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mercoledì 13 Febbraio 2013 - 16:16

Si è concluso con la riconferma del segretario Enzo Testa il X Congresso Provinciale della Fit Cisl, la federazione che si occupa di trasporti. Tanti i temi caldi toccati durante il dibattito, dai tagli sui treni che penalizzano la Sicilia al disastro Atm.

“Mancanza di un vero sistema infrastrutturale moderno fatto di ferrovie, autostrade, porti e grandi opere come il Ponte sullo Stretto. Costante taglio dei fondi Statali, l’azzeramento di quasi tutti i collegamenti ferroviari Nord-Sud, la riduzione da 6 a 2 del numero delle navi impegnate per l’attraversamento dei treni sullo Stretto di Messina. Scelte scellerate in cui a pagare è stato il nostro territorio che fa i conti con 1500 posti di lavoro persi, tra ferrovieri e aziende dell’indotto, con la soppressione dei treni, l’ultimo piano delle Ferrovie prevede 105 treni in meno per la Sicilia, mentre tutti gli investimenti ferroviari disponibili si concentrano sull’Alta Velocità penalizzando il Sud e la Sicilia in particolare. Il tutto nel più religioso silenzio della Giunta Lombardo”. E’ questo il quadro generale che esce fuori dal X congresso della Fit Cisl, la federazione che si occupa di trasporti, che si è riunita questa mattina. Confermato il segretario Enzo Testa che ha ribadito, insieme al segretario regionale Amedeo Benigno, l’importanza di continuare a puntare su una mobilità integrata che non può sottostare ai tagli che invece si continuano a registrare.

Tanti i temi caldi toccati durante la relazione. Testa ha parlato del Ponte sullo Stretto e della scelta del Presidente Crocetta di chiudere la Società Stretto di Messina. “Scelta che avrà come logica conseguenza la messa in soffitta del progetto Ponte, scelta a mio avviso sbagliata e penalizzante per lo sviluppo dell’intera isola e per la quale speriamo possa esserci l’ennesimo ripensamento”. Testa dice sì al Ponte spiegando che “l’ipotizzata costruzione del ponte ha dato l’alibi al gruppo Ferrovie dello Stato di non investire più nemmeno un euro, né sull’infrastruttura ferroviaria a terra, né sul naviglio impiegato sullo Stretto, decimando la flotta impegnata per il trasporto ferroviario passato da 6 a 2 unità, tagliando di conseguenza, treni passeggeri Nord-Sud passati da 28 a 10, di cui uno solo per Milano”.

Se non si farà il Ponte lo Stato ed Rfi dovranno tornare a investire sulle due sponde perché è inaccettabile, per il sindacato, che per andare da Palermo a Milano con l’unico treno rimasto si debbano impiegare 22 ore mentre appena 5 anni fa erano 16. E basta con le “bufale” sull’Alta velocità in Sicilia, dice Testa, pensiamo a progetti realmente realizzabili come il completamento del raddoppio ferroviario Patti-Castelbuono, Messina-Catania o l’ammodernamento della Catania-Palermo.

Nasce da qui, ha sostenuto ancora Testa, l’esigenza di ammodernare il sistema di mobilità dell’isola diversificando i vettori, specie quelli per le merci. Messina, in questa ottica, dovrà governare e non farsi governare dai flussi di traffico, se non vorrà rimanere ancora una volta soffocata dai tir. Il riferimento è ovviamente agli approdi di Tremestieri e a quei lavori di ammodernamento troppo lunghi e penalizzanti per la città che si è ritrovata invasa dai mezzi pesanti e alla necessità di dotarsi del nuovo Porto proprio a Tremestieri su cui dirottare tutto il traffico da e per il continente.

Parlando di trasporti inevitabile pensare al quasi inesistente servizio di trasporto pubblico locale. Testa ha toccato anche il capitolo delle Partecipate del Comune, ritenendo necessario avviare qui più che in altre città, una forte politica di razionalizzazione della spesa pubblica e di lotta agli sprechi. “Il risanamento passa necessariamente attraverso il pagamento dei debiti pregressi, ma deve tenere conto anche dal nuovo obbligo di legge che impone ai Comuni il pareggio di bilancio, che in pratica si traduce in “meno soldi per tutti”. Atm e Messinambiente dovranno veramente a fare i conti con questi nuovi scenari. Da sette anni almeno, sosteniamo che a queste condizioni operative l’Atm non ha un futuro. Per assicurare il futuro e garantire a tutti la piena occupazione si dovrà necessariamente allargare il raggio di azione delle attività, creando una nuova Atm, la cui missione non può continuare ad essere quella del passato, ossia solo Tram e Bus, ma quella di una “holding” che in compartecipazione con altri, si faccia carico di tutte le attività connesse al sistema della mobilità del territorio, che dovrà inglobare tutte le attività interne all’azienda, a partire dalla manutenzione di bus, tram, linea tranviaria, semafori, parcheggi, ganasce e carri attrezzi, per poi passare ad un nuovo sistema di trasporto integrato treno-tram.

“Ancora una volta – ha detto Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina – si alza forte il grido sui trasporti in Sicilia e soprattutto a Messina. Manca una politica dei trasporti in Sicilia, ma anche nei pochi spunti proposti Messina non è inserita. Crediamo ha sia arrivato il tempo delle decisioni, possibilmente condivise ma anche non condivise. Insomma, per Messina è il tempo di decidere o morire”. (Francesca Stornante)

2 commenti

  1. Finalmente un sindacalista competente non accecato dall’ideologia subalterna ai ” diktat” ed interessi di partito e “parrocchie” che ha a cuore veramente le sorti dei lavoratori ” il Ponte utile per l’economia dell’intera isola”

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  2. Finalmente un sindacalista competente non accecato dall’ideologia subalterna ai diktat ed interessi di partito….che ha a cuore veramente le sorti dei lavoratori ” il Ponte utile per l’economia dell’intera isola”

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