Consegue la patente di guida nel 1913: il primato della messinese Francesca Mirabile Mancusio

Consegue la patente di guida nel 1913: il primato della messinese Francesca Mirabile Mancusio

Danila La Torre

Consegue la patente di guida nel 1913: il primato della messinese Francesca Mirabile Mancusio

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lunedì 11 Marzo 2019 - 09:22

Era il 1909 quando il cavalier Luigi Mancusio, originario di Capizzi, decise di regalare alla figlia ancora sedicenne un’automobile

«A Milano mi aspettava l’Isotta Fraschini che mio padre aveva comprato per me. Per quell’epoca, per quella mia età, era un dono prezioso. Nessuna delle mie compagne ne aveva una». Così Francesca Mirabile Mancusio, nata a Caronia nel 1893, racconta nel suo diario, diventato poi libro, di quel regalo ricevuto dal padre che le ha cambiato la vita e che oggi le consente di avere un primato assoluto: essere la prima donna in Italia ad aver conseguito la patente di guida.

Era il 1909 quando il cavalier Luigi Mancusio, originario di Capizzi, decise di regalare alla figlia ancora sedicenne un’automobile, acquistata alla cifra – altissima per quei tempi – di 14 mila 500 lire.

Quattro anni dopo, esattamente nel 1913, Francesca ottenne dalla Prefettura di Palermo l’ambitissimo “certificato di idoneità a condurre automobili con motore a scoppio”, diventando la prima donna in Italia ad aver conseguito la patente di guida. In precedenza, aveva ottenuto il certificato di abilitazione presso il locale “Circolo Ferroviario d’Ispezione.

Il nipote Giulio- che oggi vive nella bellissima Villa Maria Giovanna a Marina di Caronia – racconta che la nonna sostenne l’esame pratico sul Monte Pellegrino e spiega che quando le domandarono cosa avrebbe fatto se si fossero rotti i freni lei con ironia disarmante rispose: «Se si rompono i freni, mi affido al Signore».

Donna moderna ed emancipata, Francesca Mirabile Mancusio, fresca di patente, decise di recarsi Capizzi, paese di cui era originario il padre, sfrecciando a bordo della sua Isotta Fraschini tra lo stupore generale, al tal punto che venne percepita come presenza aliena, a cui fu persino attribuita la violenta grandinata che si abbatté quel giorno sul centro nebroideo.

Il nipote Giulio la ricorda come una donna colta, raffinata ed intraprendente, ma anche austera e particolarmente severa sia con la figlia (cioè sua mamma), alla quale non parlò per oltre trent’anni perché dopo la laurea decise di insegnare invece di condurre una vita da nobile; sia con lui. Al nipote è rimasto impresso quell’atteggiamento freddo e distante della mamma di sua mamma, assai lontano dall’affabilità tipica delle nonne.

Giulio prova comunque grande ammirazione per quella donna carismatica e rivoluzionaria, che dopo la morte del nonno iniziò a viaggiare in auto su e giù per l’Europa sino al Circolo Polare Artico, accompagnata sì da un’autista ma con una voglia di conoscere il mondo e fare nuove avventure insolita per le donne dell’epoca.

«Studiava per mesi, in ogni dettaglio, gli itinerari dei suoi viaggi in auto», racconta Giulio, che cita a memoria l’esclamazione della nonna alla vigila del suo primo viaggio . «Voglio andare in un paese più civile del mio!».

Francesca Mirabile Mancusio aveva una «mentalità gattopardesca» (come la definisce il nipote Giulio), ancorata alle tradizioni ed alle rigide regole della società del tempo, ma allo stesso tempo era una donna proiettata nel futuro, come dimostra quella patente di guida conseguita quando nessuna donna a quei tempi si sarebbe sognata di guidare un’automobile. Ecco perché la sua è una storia di emancipazione femminile. La nobildonna messinese non si è accontentata di essere solo ciò che regole del tempo imponevano, ma ha seguito il suo cuore e il suo istinto, infischiandosene di ogni pregiudizio.

Su iniziativa dell’associazione Acais (Associazione Cultori auto di interesse Storico) a Francesca Mirabile Mancusio, morta il 22 gennaio del 1974, è stato intitolato il tratto di lungomare di Caronia Marina adiacente a Villa Maria Giovanna, a sua volta riconosciuta dalla Regione come “luogo dell’identità e della memoria” .

La storica  Isotta Fraschini regalata dal padre a Francesca Mirabile Mancusio si trova  oggi al Museo dell’Automobile di Torino.

Danila La Torre

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