Via libera al bilancio consuntivo 2013, dibattito scarno e seduta "indolore". LE FOTO

Via libera al bilancio consuntivo 2013, dibattito scarno e seduta “indolore”. LE FOTO

Francesca Stornante

Via libera al bilancio consuntivo 2013, dibattito scarno e seduta “indolore”. LE FOTO

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martedì 02 Dicembre 2014 - 16:45

Con 23 voti favorevoli, 3 contrari e 8 astenuti, il Consiglio comunale ha approvato il bilancio consuntivo 2013 dell'amministrazione Accorinti, tornato oggi in aula dopo la rimodulazione per superare le criticità che avevano riscontrato i Revisori dei Conti. Un voto quasi scontato che però ha spaccato alcuni gruppi politici.

Una seduta “veloce” rispetto a molte altre, la votazione sul bilancio consuntivo 2013 si è esaurita in poche ore, con un dibattito senza grossi colpi di scena e, tranne qualche eccezione, dai toni pacati. Il consiglio comunale ha detto sì al rendiconto finanziario che l’amministrazione Accorinti ha ripresentato dopo la rimodulazione delle criticità che erano state sollevate sulla prima versione del documento dal Collegio dei Revisori dei Conti. Un lavoro lungo, che ha portato la Regione a inviare il commissario ad acta Antonino Garofalo che ha dettato i tempi di lavoro per giungere al voto di oggi. Aula stavolta quasi al completo, 34 i consiglieri che alla fine della seduta hanno risposto alla chiamata dell’amministrazione su uno dei più importanti documenti finanziari per la vita dell’Ente. La votazione ha registrato 23 voti favorevoli, 8 astenuti e 3 contrari. A votare in massa favorevoli alla proposta dell’assessore al Bilancio Guido Signorino sono stati i gruppi Dr, Forza Italia, SiAmo Messina, Cambiamo Messina dal Basso. Si è invece spaccato il Pd che, nonostante abbia detto in buona parte sì, ha dimostrato in questa occasione di non avere un’unica visione e linea politica all’interno dell’aula. Soffre anche l’Udc con 3 soli voti favorevoli, l'astensione di Libero Gioveni che ormai opera quasi sempre in autonomia rispetto al gruppo dei centristi e l'assenza di Carmelina David, che non è rimasta fino al voto, e Andrea Consolo. Frattura anche nel Megafono con due consiglieri astenuti e uno favorevole

L’analisi del voto di oggi regala ancora una volta all’amministrazione Accorinti una maggioranza solida nei momenti importanti, anche se non sono mancate le polemiche da parte di alcuni consiglieri come Nina Lo Presti e Giuseppe Santalco che hanno fatto rilevare come l’assessore Signorino sia pronto sempre a bacchettare il Consiglio quando non fa passare i provvedimenti dell’amministrazione, come pochi giorni fa è accaduto con la rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti.

Ma vediamo nel dettaglio come e perché hanno votato consiglieri. Hanno detto sì al bilancio consuntivo 2013 Carlo Abbate, Elvira Amata, Nino Interdonato, Rita La Paglia, Santi Sorrenti per i Dr; Piero Adamo e Fabrizio Sottile per SiAmo Messina; Pio Amadeo per Articolo 4; Claudio Cardile Francesco Pagano, Donatella Sindoni, Nicola Cucinotta per il Pd; Giovanna Crifò, Pippo Trischitta, Pierluigi Parisi per Forza Italia; Lucy Fenech e Ivana Risitano per CMdB; Franco Mondello, Mariella Perrone, Mario Rizzo per l’Udc; Daniele Farana e Nicola Crisafi per Ncd; Nora Scuderi per il Megafono.

Chi ha scelto di votare in questa direzione lo ha fatto soprattutto in virtù del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti a questa seconda versione del consuntivo. Lo hanno ribadito tutti i consiglieri intervenuti durante il dibattito d’aula che hanno scelto così di affidare il loro voto soprattutto ad un parere tecnico che allontana i dubbi su eventuali vizi e criticità. “In passato abbiamo sempre votato in virtù dei pareri dei Revisori e anche oggi faremo così” ha infatti dichiarato Pippo Trischitta per tutto il gruppo di Forza Italia, un Trischitta oggi pacato e poco polemico e che ha deciso di non fare alcun intervento politico ritenendo che quello votato oggi è un bilancio che appartiene poco all’amministrazione Accorinti, visto che fotografa l’attività amministrativa di un anno in cui per metà c’era stata la gestione commissariale di Luigi Croce. “La battaglia inizierà dal prossimo previsionale 2014” ha detto Trischitta e sono stati molti i consiglieri che hanno ribadito lo stesso concetto, rimandando al “domani” un’opposizione che nei fatti oggi non si è vista. Anche da Elvira Amata e dai Dr un voto favorevole con un appello all’amministrazione affinché, sempre da “domani”, il Consiglio venga tenuto maggiormente in considerazione, “l’aula vuole partecipare e capire che sviluppo dare alla città”. Un voto favorevole che è stato “l’ennesima apertura di credito a questa amministrazione, anche per impedirle di cucirsi addosso la veste di martire” è stato quello arrivato da Pio Amadeo, qualche dubbio in più su alcune criticità è rimasto invece a Daniela Faranda che però alla fine ha votato sì proprio sulla scorta del parere dei Revisori. Un appello all’assunzione di responsabilità è stato fatto da Nicola Cucinotta che ha chiamato i colleghi a non sottrarsi ad un voto così importante, lasciando la patata bollente nelle mani di altri. Un appello non casuale, soprattutto in una giornata che all’inizio aveva visto l’aula turbolenta, con continui via vai, con riunioni e consultazioni dentro e fuori la sala Consiglio, tra i timori che aleggiano viste le recenti inchieste proprio sui bilanci comunali del passato e il continuo fiato sul collo per i tempi troppo stretti e il terrore di andare a casa nell’eventualità di una bocciatura del bilancio.

In aula c’era l’assessore Guido Signorino, insieme ai colleghi Sergio De Cola e Nino Mantineo, mancava il Sindaco Accorinti e mancavano altri 5 assessori della giunta, un’assenza che è stata sottolineata dal consigliere Fabrizio Sottile di SiAmo Messina voto favorevole.

Erano invece pronti ad assumersi la responsabilità di dover abbandonare gli scranni di Palazzo Zanca per l’eventuale scioglimento del Consiglio sia Libero Gioveni dell’Udc che Gino Sturniolo, che hanno scelto di astenersi come anche Emilia Barrile, Paolo David, Giuseppe Santalco e Benedetto Vaccarino per il Pd, Pippo De Leo e Angelo Burrascano per Il Megafono.

Gioveni si è concentrato soprattutto su alcune criticità come lo sforamento delle spese di gestione degli asili nido, il debito fuori bilancio creato per scaricare a Motta, la poca chiarezza nella gestione delle partecipate. Molto critico Sturniolo che ha esordito dicendo che probabilmente la giunta avrebbe potuto “coronare il sogno di amministrare senza Consiglio” se oggi non si fosse giunti al voto e che, nonostante il parere dei Revisori, non è riuscito a superare i dubbi su quel famoso parametro 6 che riguarda le spese del personale delle partecipate che alla fine l’amministrazione non ha inserito tra le spese del personale dell’Ente. Paolo David ha motivato la sua astensione per la non condivisione del progetto portato avanti fino ad oggi dall’amministrazione, sperano però possa essere uno stimolo fare meglio per il futuro. Giuseppe Santalco ha invece, con grande ironia, voluto rappresentare plasticamente la situazione in cui si è trovato oggi il Consiglio, portando sui banchi i due grossi faldoni delle delibere del bilancio consuntivo 2013 che l’aula si è apprestata ad esaminare e votare. Una provocazione che spiegare la confusione che ha regnato fino all’ultimo sulla doppia delibera, su un provvedimento che non si capiva se era di modifica o in sostituzione del primo.

Netta contrarietà al consuntivo è arrivato da tre donne dell’aula: Nina Lo Presti e Antonella Russo per il Gruppo Misto e Simona Contestabile per il Pd. Durissima anche stavolta Nina Lo Presti che ha chiaramente detto all’aula di non mettere per l’ennesima volta la dignità sotto i banchi e non ha perso l’occasione per pungolare l’assessore Signorino sulle bacchettate che riserva ai consiglieri che votano contro: “Se noi veniamo bollati per ragionamenti di natura ideologica, mi domando quanto avrà il fegato ingrossato il vicesindaco Signorino avendo a che fare tutti i giorni con il Sindaco Accorinti che dell’ideologia ne ha sempre fatto bandiera di vita”. La consigliera ha contestato l’aula per aver dato la possibilità all’amministrazione di rimodulare questo bilancio, trovandosi di nuovo davanti a provvedimenti “o beviamo o affoghiamo”, ha rilevato delle falle nell’iter procedurale della delibera, ha anche fatto notare come lo stesso commissario ad acta ad oggi sia inadempiente, spiegando che nel decreto di nomina fatto dalla Regione erano stati dati 60 giorni di tempo al commissario per chiudere tutte le procedure, 60 giorni che scadevano il 9 novembre. Se i tempi si fossero dilatati, e così è stato, il commissario avrebbe dovuto produrre una relazione che la consigliera ha chiesto di poter visionare, visto che di questo atto non c’è traccia e nessuno ne ha mai parlato. E poi anche per lei dubbi sul parere dei Revisori che “non appare pienamente positivo e lascia tanti dubbi e prescrizioni”.

Alla fine via libera al consuntivo 2013, in attesa del prossimo delicatissimo appuntamento con il previsionale 2014 esitato dalla giunta Accorinti sabato mattina.

Francesca Stornante

12 commenti

  1. tranquilli,la Corte dei Conti lo rimanda al mittente.

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  2. tranquilli,la Corte dei Conti lo rimanda al mittente.

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  3. Tutti felici e contenti. La pappatoia continua.

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  4. Tutti felici e contenti. La pappatoia continua.

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  5. Le cifre seguenti sono ALLARMANTI,sono quelle a cui è interessata la Corte dei Conti.Ci finanziamo ricorrendo alle ANTICIPAZIONI DI TESORERIA, a tutto novembre sono pari a € 148.558.827 il 42,78% del totale degli INCASSI pari a € 347.793.440(100%). Abbiamo rimborsato al tesoriere UNICREDIT € 129.462.896, il 37,2% del totale dei PAGAMENTI pari a € 347.794.195(100%), quindi ad un mese dalla chiusura dell’esercizio finanziario siamo in ROSSO di € 19.324.100, purtroppo producono INTERESSI PASSIVI da aggiungere a quelli pagati fino a oggi pari a € 580.660. Non riusciamo a finanziarci con entrate proprie, infatti se alle TRIBUTARIE sottraiamo il FONDO DI RIEQUILIBRIO otteniamo € 74.870.950, solo il 21,5% del totale INCASSI, cioè €309 a messinese.

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  6. Le cifre seguenti sono ALLARMANTI,sono quelle a cui è interessata la Corte dei Conti.Ci finanziamo ricorrendo alle ANTICIPAZIONI DI TESORERIA, a tutto novembre sono pari a € 148.558.827 il 42,78% del totale degli INCASSI pari a € 347.793.440(100%). Abbiamo rimborsato al tesoriere UNICREDIT € 129.462.896, il 37,2% del totale dei PAGAMENTI pari a € 347.794.195(100%), quindi ad un mese dalla chiusura dell’esercizio finanziario siamo in ROSSO di € 19.324.100, purtroppo producono INTERESSI PASSIVI da aggiungere a quelli pagati fino a oggi pari a € 580.660. Non riusciamo a finanziarci con entrate proprie, infatti se alle TRIBUTARIE sottraiamo il FONDO DI RIEQUILIBRIO otteniamo € 74.870.950, solo il 21,5% del totale INCASSI, cioè €309 a messinese.

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  7. Mi può togliere una curiosità? Lei è stata allieva del Chiar.mo Prof. Signorino? Questo sospetto mi sorge perchè avete la stessa chiarezza nella sintesi dei dati di bilancio. Vale a dire nessuna.
    Oppure il suo cervello è annebbiato dalla preoccupazione per poter trovare i soldi? Non se ne preoccupi faranno ancora tanti scippi, pensi invece alla bellezza dell’arcipelago pedonale.

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  8. Mi può togliere una curiosità? Lei è stata allieva del Chiar.mo Prof. Signorino? Questo sospetto mi sorge perchè avete la stessa chiarezza nella sintesi dei dati di bilancio. Vale a dire nessuna.
    Oppure il suo cervello è annebbiato dalla preoccupazione per poter trovare i soldi? Non se ne preoccupi faranno ancora tanti scippi, pensi invece alla bellezza dell’arcipelago pedonale.

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  9. Palazzo Zanca non riesce a finanziare la SPESA CORRENTE utilizzando le ENTRATE TRIBUTARIE,come fanno gran parte dei Comuni virtuosi,l’evasione dei tributi è una caratteristica dei messinesi,molti nostri concittadini sono individualisti e se ne infischiamo della comunità in cui vivono e crescono i figli. Ho sottratto alle ENTRATE TRIBUTARIE, aggiornate a tutto novembre, il FONDO DI RIEQUILIBRIO, cioè un trasferimento dello Stato, dopo ho calcolato la PRESSIONE TRIBUTARIA per abitante di alcune grandi città. MESSINA €309/a messinese. REGGIO CALABRIA €296/a reggino. CATANIA €496/a catanese. VERONA €569/a veronese. RAVENNA €488/a ravennate. BARI €453/a barese. Come vedete l’area dello Stretto ha in comune il braccino corto, vedremo a fine anno.

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  10. Palazzo Zanca non riesce a finanziare la SPESA CORRENTE utilizzando le ENTRATE TRIBUTARIE,come fanno gran parte dei Comuni virtuosi,l’evasione dei tributi è una caratteristica dei messinesi,molti nostri concittadini sono individualisti e se ne infischiamo della comunità in cui vivono e crescono i figli. Ho sottratto alle ENTRATE TRIBUTARIE, aggiornate a tutto novembre, il FONDO DI RIEQUILIBRIO, cioè un trasferimento dello Stato, dopo ho calcolato la PRESSIONE TRIBUTARIA per abitante di alcune grandi città. MESSINA €309/a messinese. REGGIO CALABRIA €296/a reggino. CATANIA €496/a catanese. VERONA €569/a veronese. RAVENNA €488/a ravennate. BARI €453/a barese. Come vedete l’area dello Stretto ha in comune il braccino corto, vedremo a fine anno.

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  11. è meglio che i cittadini facciano gli evasori altrimenti le tasse pagate farebbero la stessa fine della “TASI”, cioe’ assisteremmo ad un altro scippo

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  12. è meglio che i cittadini facciano gli evasori altrimenti le tasse pagate farebbero la stessa fine della “TASI”, cioe’ assisteremmo ad un altro scippo

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