Piemonte, l'assessore Gucciardi: "Sono qui per rasserenare gli animi". Sit-in davanti alla Prefettura. FOTO

Piemonte, l’assessore Gucciardi: “Sono qui per rasserenare gli animi”. Sit-in davanti alla Prefettura. FOTO

Rosaria Brancato

Piemonte, l’assessore Gucciardi: “Sono qui per rasserenare gli animi”. Sit-in davanti alla Prefettura. FOTO

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lunedì 07 Settembre 2015 - 09:40

A -23 giorni dalla chiusura del Pronto soccorso del Piemonte l'assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi sta incontrando in prefettura la deputazione ed il sindaco. Davanti al Palazzo del governo manifestazione di protesta. LA FOTOGALLERY DI SERENA CAPPARELLI

Il conto alla rovescia che Tempostretto ha iniziato il 31 agosto sul caso Piemonte segna -23 giorni alla chiusura del Pronto soccorso.

Ed oggi la “patata bollente” che da un anno divide la città e fa temere di perdere un punto di riferimento storico è in questi minuti all’attenzione dell’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi che ha “ereditato” da Lucia Borsellino la vicenda.

Gucciardi ha scelto, saggiamente, la Prefettura quale sede per incontrare la deputazione regionale e nazionale nonché i vertici delle aziende sanitarie Papardo-Piemonte,Policlinico e Asp, per cercare di trovare un percorso il più possibile condiviso e soprattutto il meno indolore possibile. Appena entrato nel Palazzo del Governo, l'esponente dell'esecutivo regionale ha voluto rassicurare i suoi interlocutori, deputati e sindacati: "Sono qui per rassenerare gli animi e salvare l'opsedale Piemonte. Non eslcudiamo un passo inidetro, per il bene della città". Ad apertura dei lavori il prefetto Trotta ha sottolineeato la delicatezza della vicenda, che coinvolge l'intera cittadinanza ed il diritto alla salute. Intorno al tavolo l'intera deputazione regionale e nazionale, nonchè i "tecnici" ovvero i manager delle aziende sanitarie ed il Rettore Navarra. "La priorità è salvare il Piemonte- ha precisato Gucciardi-dobbiamo valutare attentamente la situazione e se è il caso fare quei passi indietro necessati per il bene della collettività".

Ad agosto l’assessore regionale è riuscito a gettare acqua sul fuoco quando il dg del Papardo-Piemonte Michele Vullo ha annunciato la chiusura del Pronto soccorso dopo il 16 agosto, ed ha posticipato il provvedimento al 30 settembre (possibile comunque un’ulteriore proroga). Quel che è certo è che Vullo se non si troveranno soluzioni fattibili e immediate procederà comunque con gli step che lentamente, in base al Balduzzi che vieta i doppioni nella stessa azienda sanitaria ed in base al piano di riordino della rete ospedaliera, porteranno allo smantellamento del Piemonte.

Politici e tecnici dovranno oggi individuare insieme all’assessore un piano di salvataggio serio e concreto. Al momento sul tavolo di Gucciardi ci sono due soluzioni ed entrambe rischiano di non poter garantire il mantenimento del Pronto soccorso nelle stesse condizioni attuali: 1) il ddl Picciolo-Formica all’esame dell’Ars che prevede la fusione tra Piemonte e Neurolesi 2) la proposta del presidente Ars Ardizzone che prevede il trasferimento del Piemonte all’Asp.

Le due soluzioni non sembrano integrabili tra di loro, ma spetta alla Politica (quella intesa con la P maiuscola) dare risposte alla città per evitare di trovarci di fronte ad un Margherita bis….,se mai la storia dovesse averci insegnato qualcosa.

Due i fronti che si sono creati: da un lato il gruppo Picciolo, Formica, Germanà, Rinaldi, Greco (con Garofalo e Mancuso quali deputati nazionali) ed il sindaco Accorinti per l’ipotesi fusione con i Neurolesi, dall’altro Ardizzone e D’Alia per l’unione con l’Asp, la Zafarana contraria all’accorpamento con l’Irccs ed infine Panarello e Laccoto che nei giorni scorsi si sono detti favorevoli ad un’ipotesi unitaria e condivisa, senza sbilanciarsi più di tanto tra le due opzioni. Nulla si sa della posizione dei deputati regionali Currenti e Grasso e dei deputati nazionali Gullo e Lo Monte.

Davanti alla Prefettura intanto a manifestare sono stati i cittadini, i rappresentanti del Comitato Salvare il Piemonte e quanti dicono no alla chiusura dello storico nosocomio. I manifestanti hanno fischiato gran parte dei deputati al loro arrivo e contestato il sindaco Accorinti ed ilmanager Vullo. La UilFpl ha protestato perché all’incontro voluto dall’assessore Gucciardi non sono stati invitati i sindacati che pure da oltre un anno lottano per salvare il presidio e per trovare soluzioni adeguate. I sindacalisti di Uile Cgil sono stati poi inseriti tra quanti hanno preso parte al tavolo tecnico.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Autorità,comitati, Direttori generali..ma dove erano i tecnici, il Direttore del PS Papardo-Piemonte..è stato invitato? E’ facile dire che il PS del Piemonte chiude, fate vedere i numeri; quanti malati critici arrivano al Piemonte?gli ospedali devono essere distribuiti sul territorio e devono rispondere alle esigenze della popolazione. L’emergenza urgenza non si invente, ci sono dei criteri da rispettare.Un paziente in arresto cardiaco muore dopo meno di dieci minuti se non soccorso con tecniche e presidi avanzati.In città mancano i defibrillatori, progetti di informazione e di formazione sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare.La chiusura del ps del piemonte sarebbe l’ennesimo ko per a città.Papardo e policlinico sono troppo lontani

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  2. Autorità,comitati, Direttori generali..ma dove erano i tecnici, il Direttore del PS Papardo-Piemonte..è stato invitato? E’ facile dire che il PS del Piemonte chiude, fate vedere i numeri; quanti malati critici arrivano al Piemonte?gli ospedali devono essere distribuiti sul territorio e devono rispondere alle esigenze della popolazione. L’emergenza urgenza non si invente, ci sono dei criteri da rispettare.Un paziente in arresto cardiaco muore dopo meno di dieci minuti se non soccorso con tecniche e presidi avanzati.In città mancano i defibrillatori, progetti di informazione e di formazione sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare.La chiusura del ps del piemonte sarebbe l’ennesimo ko per a città.Papardo e policlinico sono troppo lontani

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