Autorità Portuale. #laricchezzavienedalmare dice no a Gioia Tauro

Autorità Portuale. #laricchezzavienedalmare dice no a Gioia Tauro

Autorità Portuale. #laricchezzavienedalmare dice no a Gioia Tauro

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giovedì 17 Novembre 2016 - 09:31

Il Comitato se la prende con Crocetta e Accorinti, che non avrebbero fatto abbastanza per l’autonomia di Messina. Ed anche la presidenza potrebbe finire in Calabria…

“Prima paventava il rischio di infiltrazioni della ‘ndrangheta sul porto di Messina, poi non si è presentato in Conferenza Stato Regioni”. Il Comitato #laricchezzavienedalmare ce l’ha col presidente Crocetta, che non avrebbe difeso la città nell’ambito della riforma delle Autorità Portuali, e col sindaco Accorinti, che chiedeva un Authority dello Stretto autonoma con Villa e Reggio ma che esulta all’accorpamento con Gioia Tauro. “E’ l’ennesimo scippo, colpa di una classe politica incapace”.

Per il Comitato, il Consiglio comunale di venerdì scorso è stata una pantomima che ha segnato il funerale dell’Autorità Portuale di Messina, mentre il Ministero dei Trasporti insediava la commissione esaminatrice per i curricula degli aspiranti presidenti. “E’ l’assessore della giunta regionale calabrese, il docente universitario Francesco Russo, che già è stato contattato dal Ministero per una disponibilità preliminare verso l’incarico a presidente dell’Autorità di Sistema con poteri forti e decisionali. Altri determinano e qui si chiacchiera”.

Il porto di Gioia Tauro – secondo il Comitato – “è una cattedrale nel deserto, gli armatori preferiscono altre mete perché manca di collegamenti idonei per lo spostamento di merci su terra, per questo motivo risulta fuori dal mercato delle grandi commesse (es. treni costruiti a Reggio Calabria, partono da Salerno con destinazione Perù). Ma ci sono anche problematiche molto serie legate all’occupazione, infatti già ora continuano le proteste dei lavoratori dipendenti del terminalista Mtc che rischiano di essere licenziati. Proprio qualche settimana fa, l’azienda madre, che sostanzialmente opera in regime di monopolio all’interno dello scalo commerciale più importante del Mediterraneo, ha comunicato 442 esuberi. L’imminente messa in mobilità dei portuali è stata attualmente sospesa, dopo una lunga e estenuante riunione con i sindacati ai quali Mtc ha promesso di riesaminare il numero dei dipendenti che dovranno essere licenziati e che al momento si trovano in cassa integrazione. A tal proposito in una riunione a Roma tra Ministero e Regione Calabria si è arrivati ad una conclusione per l’istituzione di un’agenzia del lavoro dove “parcheggiare” i portuali in attesa di un ipotetico impiego in altre attività funzionali allo scalo, ma in atto tutto è fermo in attesa probabilmente di questa riforma, altro che dimensione europea”.

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