La festa dell’8 marzo e i diritti violati dei disabili e delle donne

La festa dell’8 marzo e i diritti violati dei disabili e delle donne

La festa dell’8 marzo e i diritti violati dei disabili e delle donne

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sabato 08 Marzo 2014 - 09:27

L’associazione Meter e Miles non celebra la giornata perché continuano ad essere ignorati i diritti delle donne e degli uomini con difficoltà. Rifondazione Comunista, invece, invita a continuare la lotta verso un’emancipazione sempre più ampia

Lo scorso anno aveva scelto l’8 marzo, l’associazione Meter e Miles, per presentare tre progetti per l’integrazione e contro le discriminazioni. Aveva scelto la giornata internazionale della donna, ricorrenza per ricordare le conquiste ma anche le discriminazioni e le violenze che si protraggono ancora in diverse parti del mondo.

“Purtroppo – scrive l’associazione – mille difficoltà hanno reso difficile il nostro lavoro. La mancanza di adeguate politiche sociali è uno dei motivi di queste difficoltà”. Per questi motivi, quest’anno, Meter e Miles non celebra la giornata.

“La vita per le persone con difficoltà si complica sempre di più – riprende la nota -. I servizi per noi sono quasi completamente inesistenti. Soltanto con il lavoro di volontariato riusciamo a portare avanti piccoli obiettivi. E’ difficile andare avanti per tutti, ancora di più con le barriere architettoniche e sociali. La nostra associazione sta portando avanti anche a Messina la campagna promossa a livello nazionale dall’associazione ‘Luca Coscioni’. Nonostante l’attuale normativa sulle barriere architettoniche sia in vigore dal 1989, capita ancora troppo spesso che l’accesso a edifici pubblici e privati sia impossibile per i disabili. Attraverso l’impegno sarebbe possibile eliminare ostacoli che complicano la vita”.

Per affrontare la questione, Meter e Miles ha inoltrato alla presidente del Consiglio Comunale, all’assessore alle Politiche Sociali e all’assessore alla Mobilità la carta europea dei diritti dei pedoni. “Attraverso il recepimento di questa ‘Carta’ e una serie di politiche complementari in ambito comunale si potrebbe capovolgere una situazione vergognosa. Chiediamo anche la preparazione di un documento ufficiale sulla situazione delle donne e delle ragazze con disabilità. In modo che questo strumento possa fungere come "road map" per il Comune che dovrà ratificare la Convenzione Onu sui disabili”.

Oggi vuole invece lottare, il partito di Rifondazione Comunista, in favore della parità di sesso. “In ogni parte del mondo – si legge in un documento del partito -, i diritti delle donne sono continuamente violati, la loro dignità cancellata e il loro corpo viene oltraggiato dalle istituzioni, dalla Chiesa, da singoli uomini”.

Per la giornata internazionale, “le donne di ogni parte del mondo si uniscono in un simbolico abbraccio per chiedere parità ed eguaglianza, stanche delle molteplici violenze alle quali sono sottoposte ed alla disparità di reddito e trattamento. In Italia, le donne continuano a guadagnare molto meno degli uomini. E’ come se, a parità di stipendio, lavorassero gratis per 59 giorni”.

Un piccolo spiraglio. “L'attuale governo italiano si mostra, prima volta nella storia della Repubblica Italiana, paritario di ministri e ministre, notizia che potremmo accogliere con entusiasmo se non fossimo totalmente certe che la questione di classe e la questione di genere siano indivisibili l'una dall'altra”.

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