Graziella Campagna, 27 anni dopo un impegno che continua

Graziella Campagna, 27 anni dopo un impegno che continua

Rosaria Brancato

Graziella Campagna, 27 anni dopo un impegno che continua

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mercoledì 12 Dicembre 2012 - 18:09

"L'impegno oltre l'indifferenza", è stato il tema della manifestazione che si è svolta a Saponara per il 27esimo anniversario dell'omicidio di Graziella Campagna. Presenti centinaia di studenti, i sindaci del comprensorio,gli scout Agesci. Don Luigi Ciotti ha invitato a "cambiare noi per cambiare il mondo". Il Presidente dell'Ars Ardizzone ha annunciato l'istituzione di un Premio della Regione dedicato alla giovane vittima della mafia.

“Dobbiamo iniziare a muoverci più che a commuoverci, ed anche se va di moda l’indignazione, imparare l’azione”, questo gioco di parole di don Ciotti sintetizza più di ogni altra frase il messaggio emerso dall’incontro di oggi a Saponara, nel 27esimo anno dall’omicidio di Graziella Campagna. Già il tema scelto dalla famiglia Campagna per la manifestazione “L’impegno oltre l’indifferenza”, voleva essere una spinta all’azione, alla responsabilità individuale per cambiare le cose. Nella palestra Graziella Campagna affollata da centinaia di studenti provenienti dalle scuole di Rometta, Villafranca, Spadafora, Gioiosa, Monforte, Montagnareale, i relatori hanno lanciato un messaggio chiaro e forte: ognuno di noi può e deve alzarsi e fare la sua parte. Presenti i sindaci di Barcellona, Spadafora, Villafranca, Valdina, Monforte, i boy scout dell’Agesci Zona dello Stretto, i rappresentanti del corpo forestale, della questura, il capitano dei carabinieri Giovanni Mennella, comandante della Compagnia Messina Centro ed il capitano Cristiano Rocchi, del Nucleo Radiomobile. Ad aprire la giornata un video realizzato dagli studenti dell’istituto Merendino di Capo d’Orlando seguito dalle note struggenti e bellissime di Bona sorte, brano scritto e suonato dai bravissimi Malanova. Le parole di Pasquale e Piero Campagna hanno aperto e chiuso la mattinata, arricchita dagli interventi dei rappresentanti dei docenti e degli studenti. Ad apertura del dibattito il Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ha ricordato come soltanto dopo l’omicidio di Graziella si siano accesi i riflettori sulla provincia di Messina ed ha ringraziato gli esponenti delle forze dell’ordine che, sempre nel silenzio, combattono ogni forma di criminalità. Ardizzone, da sempre vicino alla famiglia ed alla comunità di Saponara, ha annunciato l’istituzione di un Premio regionale, da parte dell’Ars, dedicato alla giovanissima vittima di mafia, un appuntamento annuale per mantenere sempre accesi i fari su un problema che non smette mai di essere attuale. A fare gli onori di casa il sindaco di Saponara Nicola Venuto, un politico ormai purtroppo abituato a stare in trincea ed a battere i pugni per difendere un territorio troppo spesso dimenticato. Venuto si è soffermato sia sul ruolo delle forze dell’ordine che sul delicatissimo ruolo di chi amministra giorno per giorno affrontando le piccole e grandi emergenze. L’assessore regionale Nino Bartolotta ha portato il saluto ufficiale del presidente Crocetta, a Roma per impegni istituzionali, “ricordatevi- ha detto ai ragazzi- che la mafia diventa più forte quanto più forte è l’atteggiamento mafioso che si diffonde lentamente e silenziosamente”.

A riportarci indietro negli anni, al periodo di una battaglia per la verità durata 25 anni è stato il giudice Marcello Minasi, pubblico ministero in occasione dell’appello del secondo processo, quello che riuscì a portare all’affermazione della giustizia “Graziella non sarebbe morta se non ci fosse stata la necessità di difendere il contesto mafioso”. In fondo la mafia è proprio questo, un contesto talmente forte e palpabile che non ha bisogno di armi fin quando non si sente minacciato, come nel caso di Graziella, che trovò quella maledetta agendina del boss Gerlando Alberti junior. Anche Guja Jelo e Alessio Vassallo, che hanno interpretato la fiction “La vita rubata”, si sono soffermati su quel “contesto” che finiamo col respirare sin da bambini “L’atteggiamento mafioso ci frega sin da quando andiamo a scuola e facciamo i bulli coi più deboli o stiamo zitti se il debole subisce” ha detto Vassallo. L’appello del coordinatore regionale di Libera, Umberto Di Maggio, è stato a non girarsi mai dall’altra parte e ad esempio a fare scelte, come quella di acquistare i prodotti che vengono da imprenditori che non pagano il pizzo o da terre confiscate alla mafia. Le parole conclusive di don Luigi Ciotti hanno ipnotizzato la platea “Il problema più grave oggi sono quelli che lasciano fare, invece siamo qui per impegnarci. Non si è cittadini ad intermittenza. Il cambiamento ha bisogno di ognuno di noi”. Il Presidente di Libera ha invitato a non confondere tutta la “malapolitica”, perché sono centinaia gli amministratori e i politici onesti. Nel 2012 sono 241 i sindaci minacciati. “Sono stanco di sentir parlare di codici etici dai partiti, basterebbe che i politici si basassero sulla Costituzione che è il primo testo antimafia. Diceva Papa Paolo VI, la politica è la più alta ed esigente forma di carità”.

Nel corso della mattinata gli studenti presenti hanno letto il brano “Noi ci impegniamo” di don Mazzolari e sono state lette poesie dedicate a Graziella Campagna, mentre l’ex sindaco Salvatore Curreri ha consegnato targhe ricordo ai presenti. Una docente si è soffermata sul ruolo della scuola nell’affermazione della cultura della legalità. Mentre la professoressa parlava il pensiero è andato alle maestre di Scampia, che sono riuscite, con coraggio e amore, a non far vedere ai loro bimbi che stavano provando le canzoncine di Natale, l’uomo ucciso dai killer nell’atrio della scuola. Il grazie della famiglia Campagna e della comunità deve andare anche a questi insegnanti che, nonostante tutto, i tagli, l’indifferenza, riescono a formare generazioni di italiani forti e consapevoli.

Pasquale Campagna ha aperto la manifestazione, ricordando come a Saponara la mafia non c’è, “c’è gente che si alza ogni mattina e lavora, ci sono i giovani ed è a voi giovani che dobbiamo pensare per darvi lavoro, perché non dovete andar via. E’ questo il nostro primo impegno, far sì che la lotta alla mafia si concretizzi in occasioni di lavoro e sviluppo”. A chiudere l’incontro è stato Piero Campagna “la mafia c’è, cammina accanto a noi, vive accanto a noi, ma come diceva Falcone è un fenomeno umano con un inizio ed una fine, quindi finirà se siamo uniti e ci impegniamo giorno per giorno ognuno facendo la sua parte. E per farlo dobbiamo seguire le regole e far sì che le regole vengano applicate.”

Ogni anno, nonostante siano passati 27 anni dalla sua morte, aumentano gli studenti, i bambini, che finiscono con il diventare parte della grande famiglia di Graziella. E domani mattina, alla Chiesa di Provinciale, i fratelli Piero e Pasquale incontreranno altri studenti, perché fin quando la sua storia e quella di un’indomita famiglia saranno raccontate Graziella sarà viva.

Rosaria Brancato

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