Dai mestieri del passato un'opportunità per il futuro. L'importanza dell'arte rurale

Dai mestieri del passato un’opportunità per il futuro. L’importanza dell’arte rurale

Dai mestieri del passato un’opportunità per il futuro. L’importanza dell’arte rurale

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sabato 18 Febbraio 2017 - 23:07

Se n'è parlato nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni. L'incontro è stato organizzato dal Museo etnoantropologico di Castanea

Un incontro promosso dal Museo Etnoantropologico di arte rurale, contadina e marinara dell’Area dei Peloritani “I ferri du misteri” di Castanea delle Furie. Numerosi gli studenti provenienti dall’Istituto Comprensivo “Villa Lina –Ritiro” accompagnati dai docenti Francesca Calapai, Stefania Calderazzo, Caterina De Pasquale, Irene D’Amuri, Tiziana Cucè, Ornella Sidoti che hanno partecipato all’evento interagendo con i relatori.

L’iniziativa mirava a mettere in contatto le nuove generazioni con le realtà lavorative della tradizione e ha puntato al recupero e valorizzazione della manualità legata ai vecchi mestieri del territorio.

"Nell’era delle sfide globali, ha sostenuto la moderatrice Silvana Paratore, i mestieri tradizionali rappresentano un’importantissima risorsa locale, da valorizzare e rendere accessibile ai giovani". Dopo i saluti del direttore del Museo Etnoantropologico, Domenico Gerbasi, che ha illustrato la nascita del Museo di Castanea che contiene un patrimonio di oggetti che evocano svaniti mestieri, lontane costumanze rurali raccolti attraverso pluridecennali sistematiche ricerche, ha preso la parola Giusi Mirabello dell’Assessorato Regionale ai beni culturali.

L'ex presidente del Consiglio Comunale di Messina, Giuseppe Previti, ha sostenuto che il Museo “I ferri du misteri” rappresenta sicuramente uno dei più importanti del suo genere non solo della nostra Provincia ma anche dell’intera isola. Una imponente raccolta che permette allo studioso od al singolo cittadino di scoprire e riscoprire elementi di una cultura rurale e non solo altrimenti persi per sempre, che raccontano la nostra storia ed il patrimonio etno antropologico di una civiltà.

"C’è del buono nelle tradizioni, nel passato, ha detto nel suo intervento il prof. Giuseppe Rando, già ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Messina, che ha aggiunto come occorra trarre il meglio dal passato che possa servire a correggere il peggio della modernità". Interessante il suo contributo sulla necessità del recupero del dialetto, sulle attività, sui valori di ieri fruibili oggi ed in futuro, sugli aspetti negativi e positivi della cultura tradizionale agro-pastorale, marinaresca, preindustriale.

A concludere l’incontro l’arch. Marisa Mercurio, direttrice della Sezione Beni Paesaggistici ed etnoantropologici della Soprintendenza ai Beni culturali ed ambientali di Messina che ha illustrato l’attività svolta dalla Soprintendenza che si occupa di tutela dei beni cultuali attraverso una previa ricognizione degli stessi, attenta e scrupolosa ed un costante controllo volto a valutarne la corretta conservazione.

Il funzionario della Soprintendenza della sezione dei Beni Etnoantropologici di Messina, Osvaldo Prestipino Giarritta, ha condotto un attento esame di tutti gli oggetti presenti al Museo Etnoantropologico di Castanea con l’ausilio di diapositive e di slide. Ha suscitato curiosità e attenzione la relazione dell'arch. Nino Principato che ha illustrato con la proiezione di immagini, tutti i settori del'arte artigiana di una volta soffermandosi sul tema “ Il Lavoro a Messina come era”.. Distribuito a conclusione dell'evento, il Calendario artistico 2017 del Museo etno-antropologico di Castanea.

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