Policlinico di Messina. I sindacati: “Troppi spazi dedicati al coronavirus”

Policlinico di Messina. I sindacati: “Troppi spazi dedicati al coronavirus”

Emanuela Giorgianni

Policlinico di Messina. I sindacati: “Troppi spazi dedicati al coronavirus”

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venerdì 27 Marzo 2020 - 09:03

#coronavirus. Forte la preoccupazione delle Organizzazioni Sindacali per il crescere dell’allarme COVID-19 e i troppi spazi del Policlinico destinati all’emergenza. Per questo richiedono nuovi necessari interventi.

Troppi gli spazi all’interno del Policlinico di Messina destinati all’emergenza Coronavirus. Questo è l’allarme che preoccupa fortemente le Organizzazioni Sindacali di categoria.

“Una miglior distribuzione”

Dichiarano, infatti, che se da un lato l’espandersi in Sicilia, e più in particolare a Messina, dell’infezione imponga di predisporre dei posti letto di degenza e di terapia intensiva, dall’altro tale sforzo debba essere equamente distribuito tra le strutture sanitarie della Regione e della Provincia.

“L’infarto non è meno grave del COVID-19”

Il virus “corre”, sostengono, ma non arresta le altre patologie. Preoccupa fortemente, ad esempio, il dato evidenziato da uno studio della Società Italiana di Cardiologia (Sic) che in un campione di 50 Unità di terapia intensiva cardiologica, dal 12 al 19 marzo, ha registrato 349 ricoveri rispetto ai 693 della stessa settimana del 2019, da cui si evince che i pazienti hanno paura del contagio e non vanno in ospedale.

L’infarto non è meno grave del COVID-19 e non bisogna assolutamente abbassare la guardia, perché il ritardo nella diagnosi e nel suo trattamento aumentano la mortalità. Per questo il Policlinico di Messina, punto di riferimento per diverse patologie gravi, dall’infarto all’ictus, non può rinunciare alla sua natura di centro di assistenza, oltre che di ricerca.

Nuove necessità: dalla formazione al ricambio del personale

A fronte dell’avanzare del contagio, le OO. SS. ritengono necessario e urgente:

formare adeguatamente il personale e non mandarlo semplicemente al “fronte”, fornendo a tutti gli operatori dei DPI adeguati in ossequio alla normativa vigente a seconda del grado di esposizione;

assumere ulteriori unità, giacchè non si può pensare di lasciare per tutta la durata dell’emergenza le medesime unità di medici, infermieri, OSS ed ausiliari;

garantire un ricambio del personale, essendo l’attività prestata nelle strutture COVID-19 particolarmente usurante e esposta a rischio;

far rispettare gli orari di turno previsti dal CCIA attualmente vigente, non essendo possibile una modifica unilaterale, nemmeno nell’emergenza.

Contratto collettivo nazionale di lavoro

A tal fine si ricorda che il Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) Comparto Istruzione e Ricerca 2016/2018 prevede che:

– sono oggetto di contrattazione integrativa (art. 42, comma 3): le linee di indirizzo e criteri per la garanzia e il miglioramento dell’ambiente di lavoro, per gli interventi rivolti alla prevenzione e alla sicurezza sui luoghi di lavoro;

– sono oggetto di confronto (art. 42, comma 6): l’articolazione delle tipologie dell’orario di lavoro; i criteri generali di priorità per la mobilità d’ufficio tra diverse sedi di lavoro dell’amministrazione; le linee generali dei piani per la formazione del personale.

Norme tutte applicabili anche nei periodi di emergenza.

Nuove attenzioni: dai tamponi agli alloggi

Richiamano, poi, l’attenzione sulle seguenti problematiche:

– tutto il personale sanitario, ad iniziare da quello maggiormente esposto, dovrebbe essere sottoposto a titolo preventivo a tampone, come peraltro disposto all’art. 3 dall’ordinanza n°7 del 20.03.2020 del Presidente della Regione Sicilia e, se negativo periodicamente, dovrà essere eseguito il tampone per evitare un contagio successivo o per escludere un precedente falso negativo (Raccomandazione di esperti nel Settore di Malattie Infettive);

mantenimento all’interno della struttura Policlinico di tutte le specializzazioni, non essendo pensabile alcun spostamento in altre strutture ospedaliere, pena quello di scoprire settori importanti dal punto di vista assistenziale;

– il personale che presta servizio presso il triage infettivologico e presso il Padiglione H, o comunque esposto nelle Strutture “COVID-19”, dovrebbe essere dotato anche di divise monouso;

– in attesa del tampone il personale ritenuto a rischio di esposizione dovrebbe essere ospitato in appositi alloggi individuati dall’Amministrazione; tutto il personale in servizio presso le Strutture COVID-19 dovrebbe avere la possibilità di essere ospitato presso alloggi individuati dall’Amministrazione, come ad esempio: Alberghi, B&B, ecc…, al fine di evitare il rientro nella propria abitazione;

– occorre una migliore organizzazione e un’adeguata fornitura di DPI al personale presente al Covid Hospital, dove si segnalano: carenze strutturali, di farmaci e presidi sanitari;

– prevedere nelle Strutture “Covid-19” personale OSS ed ausiliario, ove necessario, in turno H24;

– favorire i riposi compensativi al personale impegnato al Covid Hospital;

– chiarire meglio il percorso pediatrico per i bambini con sospetto o risultati positivi al COVID-19, in quanto in atto è presente un unico posto isolato al triage infettivologico, il secondo non risulta essere isolato, non dispone nè di percorso dedicato e nè di bagno annesso, precludendo la stabilizzazione di altri pazienti che accedono per patologia non infettiva;

previsione in TIN di un percorso differenziato per i casi positivi e di una stanza di isolamento (attualmente quella individuata a parere degli scriventi è inadeguata);

previsione in Ostetricia di un percorso differenziato per i casi positivi;

annullare le procedure per il recupero crediti relative all’ex art. 9 del festivo infrasettimanale e prevedere una forma di incentivazione dai fondi aggiuntivi regionali per tutto il personale sanitario (compresi i coordinatori) che ha prestato servizio in maniera continuativa in questo momento di emergenza;

– chiedere pressantemente ai vertici regionali un repentino cambio degli orari di A/R delle navi che permetta ai dipendenti che vengono dalla Calabria di venire in sevizio senza avere ulteriori disagi;

Riconoscimento delle dodici giornate complessive di permesso retribuito tra marzo e aprile 2020 per i soggetti beneficiari delle disposizioni di cui all’art. 33, comma 3, L. 104/92 (DL 18/2020, art.24).

È enorme quanto compiuto ogni giorno da tutto il personale medico e sanitario, enorme il coraggio e la professionalità; per loro e per il senso di gratitudine verso il loro lavoro nasce l’appello delle Organizzazioni Sindacali, per nuove scelte, strategie e attenzioni necessarie. Finalizzate alla tutela loro e di tutti.

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