Coronavirus, i fiorai: "Caos nei decreti. Dobbiamo aprire o restare chiusi?"

Coronavirus, i fiorai: “Caos nei decreti. Dobbiamo aprire o restare chiusi?”

Redazione

Coronavirus, i fiorai: “Caos nei decreti. Dobbiamo aprire o restare chiusi?”

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lunedì 30 Marzo 2020 - 07:59

La Federfiori Confcommercio lancia l'allarme. Chiesta chiarezza al Ministero ma finora non è arrivata nessuna risposta

I fiorai scrivono alla stampa perchè l’accavallarsi dei decreti, anche in disaccordo, ha causato confusione e disorientamente. Dobbiamo restare aperti o chiudere? Si chiedono in una lettera inviata all’Ansa

Chi scrive è Rosario Alfino, Presidente di Federfiori – Confcommercio, associazione che rappresenta e tutela i fioristi italiani. Chiediamo, proprio a tutela della categoria, la pubblicazione del seguente comunicato:

Decreto e ministro in disaccordo

Facciamo seguito alla pubblicazione della FAQ sul sito del Governo che si riferisce alla vendita di piante e fiori dopo il Dpcm del 22 marzo 2020 e alla successiva pubblicazione di dichiarazioni sulla pagina sua Facebook del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Teresa Bellanova.
Il Decreto del 22 marzo esclude, senza ombra di dubbio, che le attività di fioristi al dettaglio con codice Ateco 47.76.10 possano riaprire al pubblico, mentre il Ministro afferma che i fioristi possono riprendere le attività.
Secondo il Decreto, le attività che possono commercializzare fiori e piante sono quelle connesse alla loro produzione, quindi solo ed esclusivamente quelle con codice Ateco 01, che in realtà non avevano mai smesso di operare. Inoltre, ci chiediamo, come fanno i supermercati che non sono coltivatori diretti e quindi non in possesso del codice Ateco 01, a vendere fiori e piante al dettaglio?

Le piante e i fiori cosa sono?

Troppa confusione e troppe ordinanze in disaccordo: gli italiani possono uscire di casa solo per comprovati motivi di prima necessità, come si inquadra l’acquisto di fiori e piante?
Va fatta immediata chiarezza sui codici Ateco che possono rimanere aperti per evitare agli operatori di incorrere in sanzioni amministrative e penali. Le notizie che sono rimbalzate sui maggiori telegiornali, testate giornalistiche e siti di informazione, non danno la corretta informazione. Federfiori-Confcommercio ha chiesto un chiarimento ufficiale al Ministro ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposte.

4 commenti

  1. bonanno giuseppe 30 Marzo 2020 10:15

    o io non so capire o questi ci marciano……su tre telegiornali diversi ….hanno detto e fatto vedere i fioristi e vivaisti aperti e cosa vendevano…..boh….stamu niscennu pacci …..tipu u sinnicu er mutanda.

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  2. Comunque io voglio sollecitare i rappresentanti di questo governo: dicono che si deve stare a casa e dopo fanno aprire i vivai al pubblico e nei supermercati vendono fiori e piante. Secondo me non è regolare perche noi che abbiamo una attività di fiori vendiamo anche noi la stessa roba a fine mese abbiamo anche noi le spese e sto governo dà un contentino di 600 euro. Stanno facendo in modo di farci chiudere oppure se il governo dice che si deve uscire solo per cose essenziali il fiore e le piante come i tabacchi come i giornali e tanto altro non sono cose di prima necessità.

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  3. Ebbene… Io chiamo la guardia di finanza e mi dicono che noi negozianti possiamo rimanere aperti….
    Ma non sanno dirmi con sicurezza se si può fare al 100%
    Pazzesco

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  4. Messina e i governata non ci sentiamo tutelati i vogliamo una figura del governo un commissario governativo per capire il tutto.

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