Coronavirus. Il dono dei messinesi, 600 maschere da sub diventano dispositivi medici

Coronavirus. Il dono dei messinesi, 600 maschere da sub diventano dispositivi medici

Redazione

Coronavirus. Il dono dei messinesi, 600 maschere da sub diventano dispositivi medici

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martedì 23 Giugno 2020 - 11:11

Una corsa alle donazioni, con continui messaggi da parte dei cittadini di Messina e della provincia, ma anche di tutta la Sicilia e della Calabria

Era la fine del mese di marzo quando, da un urgente bisogno di respiratori artificiali e di sistemi di protezione per il personale universitario e non, nasceva l’intesa verbale tra il rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, ed il referente aziendale del Sindacato delle Professioni Infermieristiche NurSind, Massimo Latella, per contribuire a contenere l’emergenza sanitaria da Covid 19.

Da quell’accordo verbale i canali social del Sindacato delle Professioni Infermieristiche NurSind lasciavano un post di richiesta per ottenere dalla popolazione qualche maschera da sub da utilizzare in qualità di respiratore artificiale, come avvenuto in altre realtà italiane. L’appello video di una bimba di nome Sofia, che richiedeva ai cittadini e di donare le proprie maschere per una causa solidale, aveva fatto breccia nei cuori di moltissima gente.

Sin da allora, è partita una corsa alle donazioni, con continui messaggi da parte dei cittadini di Messina e della provincia, ma anche di tutta la Sicilia e della Calabria. La solidarietà divampa e vengono raccolti e donati anche altri dispositivi per usi ospedalieri.

Vengono raccolte circa 600 maschere ed altre vengono acquistate. La vasta eco solidale ha raggiunto anche i Comuni vicini: Santa Lucia e Pace del Mela, Ali, Spadafora, Milazzo, Villafranca, la rete della Protezione Civile con la Cri Roccalumera-Taormina e Misericordia, le Associazioni Rivivere a colori Saponara Anpas, Pegaso Onlus, Nois 893 Sant’Agata di Militello, Club Radio C.B.

“E’ stata una vera e propria ‘gara di solidarietà’ senza vincitori – dice Massimo Latella – e la disponibilità data dal popolo è stata veramente unica, come anche quella delle associazioni che ci hanno aiutato a procedere alla raccolta. Gentilezza, bontà e generosità sono stati gli ingredienti che ci hanno riconciliato con la vita, facendoci capire come  determinati valori siano fondamentali. E’ stato importante, inoltre, anche il contributo del personale infermieristico del Policlinico universitario sia in termini di donazioni che di raccolta e a tal proposito i ringraziamenti vanno al dott. Giovanni Di Venti, dirigente infermieristico aziendale.  Grazie anche al rettore Cuzzocrea, al Dipartimento di Ingegneria, al direttore generale del Policlinico, Giuseppe Laganga, per l’impegno e la celerità che stanno ancora oggi manifestando per portare a termine il progetto dei filtri 3d che consentiranno alle maschere Decathlon di divenire delle vere e proprie maschere integrali Ffp2/3, in grado di proteggere non solo bocca e naso ma anche gli occhi. Ulteriori prove sperimentali sono in corso in laboratorio, ma tutte le maschere raccolte sono già al Policlinico per assolvere alla loro importante funzione di protezione”.

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