Coronavirus. "Io, artigiano piegato dalla crisi, vi chiedo: sbloccate le nostre vite"

Coronavirus. “Io, artigiano piegato dalla crisi, vi chiedo: sbloccate le nostre vite”

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Coronavirus. “Io, artigiano piegato dalla crisi, vi chiedo: sbloccate le nostre vite”

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venerdì 13 Marzo 2020 - 09:01

#coronavirus- Salvatore Floridia, da Caltanissetta, scrive a Mattarella e Musumeci. "Io sto facendo la mia parte ma adesso tocca a voi. Non fateci chiudere"

Di seguito la lettera- appello che il signor Salvatore Floridia, artigiano di Caltagirone ha inviato al presidente della Repubblica Mattarella, al presidente del Consiglio dei Ministri Conte ed al presidente della Regione Siciliana Musumeci. La lettera è datata 7 marzo, pertanto la situazione nel frattempo potrebbe essere peggiorata.

Sono un piccolo artigiano

Egregi Presidenti buongiorno, sono Salvatore Floridia, un piccolo artigiano del settore delle ceramiche della Città di Caltagirone, in provincia di Catania, ho 59 anni, una moglie Maria Teresa e un figlio di 9 anni Giacomo. Svolgo la mia attività da più di 40 anni in una cittadina di antiche tradizioni ceramiche e ho visto passare vari momenti di crisi che spesso hanno lasciato cicatrici profonde.

Voglio fare la mia parte

Ho ascoltato i vostri interventi dei giorni scorsi che alle mie orecchie appaiono uniti da un forte richiamo congiunto alla responsabilità individuale e collettiva, all’agire quotidiano di ciascuno di noi e nello stesso tempo ad avere fiducia nelle nostre capacità, nelle strutture pubbliche, nelle nostre risorse e nella nostra resilienza. Sento il bisogno di scrivervi per dirvi alcune cose e soprattutto che anch’io sento il bisogno di fare la mia parte, come penso tanti altri che si trovano nella mia situazione.

Questa è la mia storia

Dopo la crisi del 2008 è stato difficile andare avanti, ho dovuto licenziare valenti artigiani che operavano nella mia azienda, mantenendola aperta con il mio personale operato quotidiano, stringendo la cinghia fin dove ho potuto nella speranza di riprendermi. Nel 2015 con garanzia giovani, attraverso il Centro per l’Impiego, ho ospitato in tirocinio due giovani: Salvo e Fulvio, nella speranza che potessero acquisire saperi aziendali e nel contempo potessero dare un contributo di idee e innovazione alla mia azienda. L’esperienza è terminata positivamente e sono rimasto molto legato a questi due giovani, le condizioni economiche aziendali non mi consentivano di procedere ad assumerli e quindi ho continuato da solo a lavorare e innovare, per quanto mi era possibile. Nel 2019 ho richiamato Salvo e Fulvio (Fulvio però nel frattempo si era trasferito a Como, dove vive attualmente), ho quindi assunto, con contratto di apprendistato, Salvo per rilanciare l’attività attraverso lo sviluppo di alcune “innovazioni”, tra queste abbiamo messo a punto un sistema di “ospitalità attiva” dei visitatori attraverso i “laboratori della creatività” (vere attività di laboratorio a cui prendono parte i visitatori sotto la mia guida diretta).

Le nostre speranze, i nostri progetti

Dopo le varie sperimentazioni, insieme a Salvo, abbiamo programmato tutte le attività del 2020 e la quantità di prenotazioni ricevute via e-mail, whatsapp, telefono, ecc. ci lasciavano ben sperare, anche considerando che il visitatore che partecipa ai laboratori rimane legato all’azienda per l’esperienza emotivo-tattile-creativa che vive e spesso anche a distanza di tempo effettua degli acquisti personali e di veri e propri ordini personalizzati per le attività che diversi di loro svolgono.

Non voglio arrendermi

Oggi stiamo provando a non perderci d’animo nonostante la situazione drammatica che ci troviamo ad affrontare. Per essere chiari: non voglio licenziare Salvo e voglio trovare un modo per assumere nuovamente altri giovani da avviare al lavoro in bottega, com’era nelle mie intenzioni prima del propagarsi di questo maledettissimo virus.

Annullate tutte le prenotazioni

Penso di avere la possibilità di rimettere la mia azienda sul giusto binario di sviluppo dopo gli anni di sacrifici che mi sono sobbarcato anche da solo, stiamo però affrontando una situazione disarmante, tutte le persone che si erano prenotate hanno disdetto i laboratori di creatività, che rappresentano anche un viatico di marketing che si propaga attraverso il passaparola di chi prende parte ai laboratori e rimane estasiato dal contatto con l’argilla e dalla capacità che tutti abbiamo di far prendere forma alla materia.

L’idea: artigiano via web cam

Allora in questi giorni con Salvo, abbiamo deciso di provare a uscire fuori da questa “solitudine forzata” (da più di un mese abbiamo ricevuto comunicazioni di annullamento di tutti gli ordini su cui stavamo lavorando e non si vede arrivare un nuovo cliente, un turista, un visitatore, un acquirente). Vorremmo provare a fare uscire dalla “solitudine in cui si sono relegati”, quanti hanno disdetto le prenotazioni, quanti si trovano nelle zone rosse individuate per la quarantena e quanti non vogliono più spostarsi per venirci a trovare. Abbiamo infatti pensato di “ricominciare” inviando a domicilio un pacchetto contenente il materiale per svolgere l’esperienza creativa del laboratorio. Le persone che riceveranno il pacchetto si potranno prenotare secondo un calendario di attività per svolgere le attività del laboratorio tutti insieme, collegati attraverso le webcam, per far vivere da casa questa esperienza creativa, perché innanzitutto abbiamo bisogno di nuove modalità per tornare a vivere tutti insieme e a sperare.

L’appello alle istituzioni

Non so se riusciremo nell’intento e se riuscirò ad evitare di licenziare Salvo e forse questa volta a chiudere l’attività. Sono certo però di provare a fare la mia parte fino in fondo, anche per salvaguardare il futuro della mia famiglia, vorrei davvero riuscire almeno a garantire la speranza di un futuro migliore a mio figlio Giacomo.Chiedo a voi però di fare sul serio e fino in fondo la vostra parte, non reggerò ancora a lungo economicamente se voi non intervenite rapidissimamente.

Il Ponte Morandi e….Himera…..

Non si può immaginare un “modello Italia” se si mantengono tempi di intervento come quelli del ponte Morandi a Genova e del viadotto Himera in Sicilia… non è polemica, vi prego di comprendere, è preoccupazione per la vita reale. L’aeroporto di Catania fa già registrare il 40% in meno di traffico passeggeri (se dovesse perdurare questa situazione, si comprometterebbero i proventi della stagione estiva per tutti i settori, soprattutto qui in Sicilia), in Città non ci sono più visitatori e tutte le strutture ricettive non hanno ospiti. Abbiamo bisogno che chi almeno vive in Sicilia nell’immediato possa lavorare per avere disponibilità economiche, solo così possiamo sperare di trovare nell’immediato qualche cliente tra i nostri concittadini. Un settore che può certamente rivitalizzare le disponibilità economiche trasversalmente è l’edilizia.

Aprite i cantieri, aiutateci

Vi chiedo accoratamente di intervenire subito, senza giri di parole, prima che le nostre piccole aziende si inceneriscano, serve che diate un segnale forte. Certamente va fatto saltare (non posticipare) un intero anno di tassazione per chi a qualsiasi titolo è a capo di un’azienda, ma risulterebbe comunque vano se non si provvede subito a far lavorare tutte le maestranze edili che sono disoccupate, aprendo tutti i cantieri e le “grandi opere“, senza attendere più le ordinarie autorizzazioni che incomprensibilmente fin qui non sono arrivate.

Sbloccate le nostre vite

Abbiamo davvero bisogno in questo momento che “sblocchiate le nostre vite“, noi agiremo tutti con il senso di responsabilità a cui voi vi siete appellati, ma non possiamo rimanere a guardare da anni il blocco delle attività dei cantieri edili, come ad esempio:tutti lotti bloccati della SS117 nord-sud, da anni lasciati marcire e alcuni addirittura ancora non avviati dopo 40 anni, l’avvio immediato dei cantieri dell’autostrada Ragusa-Catania, il completamente dopo oltre 30 anni del tratto “Licodia Eubea-Libertinia”, l’avvio immediato di tutti i lotti previsti per l’autostrada Siracusa-Gela, l’avvio immediato della Superstrada Gela-Catania, solo per fare alcuni esempi. L’edilizia è davvero l’unico settore in grado di riverberare disponibilità economiche a 360° e di consegnare quella necessaria infrastrutturazione di cui abbiamo bisogno per sperare e avere fiducia …

Basta con il gioco delle parti

Sigg.ri Presidenti non è più il tempo di fare il “gioco delle parti“, è il tempo di dare segnali reali dell’intervento responsabile dello Stato e della Regione per ciò di cui necessitano nell’immediato le nostre realtà e le nostre aziende, solo uno sforzo corale nostro e vostro può evitare che le cicatrici di questo brutto momento si trasformino in incisioni insanabili che ci fanno perire.

Il mio appello accorato

L’esempio degli operatori del Servizio Sanitario Nazionale in questa emergenza dovrebbe valere per tutti noi, chiunque lavori all’interno di una struttura sanitaria si sta adoperando ovunque e con ogni mezzo, anche quando per agire si devono fare strappi alle regole ordinarie, perché il senso di responsabilità prevale sempre, soprattutto quando è necessario superare le regole, se sono di ostacolo.Da umile artigiano di lungo corso, dell’entroterra del profondo sud operoso, mi aspetto che non ci abbandonate e in questo momento difficile, prima che sia troppo tardi, siate in grado di adottare tutti i provvedimenti necessari e tempestivi che possano attivare ancora di più la nostra capacità di resilienza. Fiducioso delle vostre capacità e del vostro senso di responsabilità, Vi ringrazio per l’attenzione che vorrete prestare a questa mia lettera aperta.

Cordialmente Salvatore Floridia

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