Coronavirus, la paura rischia di mettere in ginocchio il Nuovo Teatro Val d'Agrò. L'appello della direttrice artistica

Coronavirus, la paura rischia di mettere in ginocchio il Nuovo Teatro Val d’Agrò. L’appello della direttrice artistica

Carmelo Caspanello

Coronavirus, la paura rischia di mettere in ginocchio il Nuovo Teatro Val d’Agrò. L’appello della direttrice artistica

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venerdì 14 Gennaio 2022 - 15:21

S. TERESA. Al via il Cartellone che prevede 10 spettacoli ma gli abbonamenti non decollano come gli anni precedenti. Sciacca: "Siamo in seria difficoltà anche per le spese per la manutenzione straordinaria realizzata grazie ad un contributo della Regione"

S. TERESA – Il covid e la paura rischiano di mettere in ginocchio il Nuovo Teatro Val d’Agrò, in gravi difficoltà a poco più di un mese dalla riapertura. Sabato si alza il sipario sulla nuova stagione. In scena “Manca solo Mozart”, con Marco Simeoni (regia di Antonio Grosso). La direttrice artistica del Val d’Agrò e presidente dei Sikilia (la compagnia del Teatro), Cettina Sciacca, non sa però se si riuscirà a giungere al 22 maggio, data dell’ultima rappresentazione.

“All’inaugurazione, il 4 dicembre – spiega Sciacca – abbiamo registrato tanto entusiasmo e molti impegni, come accadeva prima che arrivasse il covid. La quarta ondata di pandemia e la nuova variante hanno però rimesso tutto in discussione e gli abbonamenti si sono fermati a quota 70, la metà dei posti disponibili in una sola serata (solitamente gli spettacoli vengono proposti il sabato e la domenica). Pochi per garantire i dieci appuntamenti, di qualità, in programma”. E non solo. Bisogna fare i conti con le spese legate agli interventi di manutenzione straordinaria e adeguamento degli impianti, realizzati anche grazie ad un contributo della Regione di 143mila euro. Si tratta del 77,74% dei 184mila euro speso per i lavori.

“C’è una parte di non poco conto che dobbiamo pagare – evidenzia Sciacca – e che influisce notevolmente sulle spese che siamo chiamati ad affrontare. Gli artisti ci stanno venendo incontro, anche nell’ottica di rimettere in moto la macchina della cultura. Ma non basta”. Da qui l’appello della direttrice artistica agli abbonati, ai titubanti ed a quanti si spaventano di andare al teatro. “E’ necessario fare squadra – chiosa – ed evitare di chiudere. L’unica garanzia che possiamo offrire è un decreto ministeriale in virtù del quale, fino in zona arancione, possiamo operare rispettando le normative del super green pass, della misurazione della temperatura e dell’uso della mascherina Ffp2. Nonostante le grandi paure che l’attuale situazione pandemica, a ragione, suscita – prosegue – confermiamo che il teatro è un luogo abbastanza sicuro. Prego il nostro pubblico di confermare la presenza, a darci una mano a non mollare. Se dovesse accadere il peggio, rimborseremo per gli spettacoli che non riusciremo a mettere in scena”.

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