Usare guanti in nitrile, non toccarsi con gli stessi il volto, cambiarli spesso, usare un fazzolettino sui tasti del Bancomat e privilegiare, ove possibile, i pagamenti contactless, o con le apposite app
L’Italia resta troppo affezionata al denaro liquido e non è affatto un bene, non solo per la mancata tracciabilità dei pagamenti che agevola l’evasione fiscale e il riciclaggio, ma per motivi igienico sanitari quanto mai attuali in tempi di coronavirus.
“In Italia circola ancora troppo contante – afferma Gabriele Urzì, segretario provinciale Fabi Palermo – ma stavolta occorre un uso più cauto delle banconote e un incremento dell’uso dei pagamenti online, con carta o con lo smartphone. Purtroppo questo può portare un impatto negativo su chi non ha un conto corrente o sulle persone più anziane, che sono peraltro i soggetti più a rischio”.
Ma c’è di più secondo la Fabi. “Come hanno dimostrato i ricercatori, banconote e monete possono trasmettere il coronavirus ma in realtà i rischi sono minori di quelli nel digitare i tasti del pin di un bancomat o prendere in mano una carta di credito visto che il virus sopravvive più a lungo sulla plastica. Per essere sicura una transazione dovrebbe essere contactless o tramite uno smartphone, metodi che si stanno diffondendo sempre di più”.
I rimedi? “Almeno per ora, usare guanti in nitrile, non toccarsi con gli stessi il volto, cambiarli spesso, usare un fazzolettino sui tasti del Bancomat e privilegiare, ove possibile, i pagamenti contactless, o con le apposite app per gli smartphone (Apple pay, Google pay)”.