Coronavirus Messina, la Cisal: contro la crisi serve un Piano straordinario

Coronavirus Messina, la Cisal: contro la crisi serve un Piano straordinario

Redazione

Coronavirus Messina, la Cisal: contro la crisi serve un Piano straordinario

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domenica 29 Marzo 2020 - 08:08

Il sindacato presenta una serie di proposte al sindaco per fronteggiare la crisi che metterà in ginocchio Messina

L’allarme economico diventa sempre più pressante, soprattutto per il sud. Il territorio messinese pagherà ulteriormente. La Cisal presenta una serie di proposte a breve e lunga scadenza.

La Cisal: un piano straordinario

L’emergenza sanitaria a Messina si è inserita in un contesto economico di piena recessione e solo una forte azione di rilancio potrà salvarci dalla disperazione di un dissesto economico senza precedenti- si legge in un comunicato-Occorre da subito mettere mani ad un piano straordinario che affianchi e rinforzi le asfittiche misure del Governo Nazionale e che dia concrete prospettive al tessuto economico cittadino. Nella considerazione che nessun settore è oggi escluso dal rischio di una desertificazione che lascerebbe sul campo più vittime del virus”.

Sospendere tributi locali

L’appello è al sindaco affinchè si faccia portavoce delle istanze. Per la CISAL sono tre le linee di intervento su cui ci si potrebbe muovere già nel brevissimo termine.Attivare le indispensabili interlocuzioni con i Governi Nazionale e Regionale, attraverso le Deputazioni Messinesi, per concretizzare la sospensione dei tributi locali a carico di PMI, Commercianti ed Artigiani.

Puntare sul Brand Messina

Ridare vita e rafforzare il progetto “Brand Messina” (da sempre pallino del Sindaco De Luca) per mettere la nostra città, non appena superata la crisi sanitaria, al centro di circuiti commerciali e turistici attraverso la promozione del suo patrimonio artistico, culturale, monumentale , gastronomico ed artigianale.

Misure per il sud

Il Sud non è sede di aree industrialmente evolute che possano fare da traino ad una veloce ripartenza, pertanto è importante, far nascere da Messina un movimento di richiesta di specifiche misure per un Mezzogiorno in ginocchio. L’esempio è quello della Cassa per il Mezzogiorno che, almeno fino agli inizi degli anni ’70, riuscì a realizzare una serie di opere che rappresentarono una precondizione per lo sviluppo economico e sociale dell’Italia Meridionale e che dovrebbero finalizzarsi soprattutto allo sviluppo delle infrastrutture e delle competenze digitali.

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