Coronavirus, possiamo andare al mare quest'estate? L'idea di due architetti messinesi

Coronavirus, possiamo andare al mare quest’estate? L’idea di due architetti messinesi

Francesca Stornante

Coronavirus, possiamo andare al mare quest’estate? L’idea di due architetti messinesi

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mercoledì 22 Aprile 2020 - 11:20

Il progetto si chiama "D.AMARE". Teli e ciambelle progettati per mantenere il distanziamento sociale sia in spiaggia che in acqua. Ci spiegano come funziona

Potremo andare al mare quest’estate? L’emergenza Coronavirus come condizionerà il nostro modo di fare bagni e prendere il sole in spiaggia Sono domande che si rincorrono in questi giorni in cui l’attenzione è concentrata sulla fase 2 di questa emergenza sanitaria. Abbiamo visto prototipi di plexiglass, ci si chiede come sarà possibile mantenere il distanziamento sociale in spiaggia. Ecco che arriva l’idea di due messinesi.

Due architetti messinesi, Gianmarco Spadaro e Lorenzo Musolino, fondatori di  ‘EX_ANTEcollettivo+’ (collettivo creativo open) lanciano il progetto ‘D.AMARE’. Obiettivo: salvaguardare la stagione balneare 2020 dagli effetti dell’emergenza Covid, ma al contempo tutelare la salute dei bagnanti.
I due professionisti spiegano che le soluzioni studiate fino ad oggi riguardano esclusivamente gli stabilimenti balneari, tuttavia realizzare queste proposte potrebbe portare ad una chiusura delle spiagge libere (che diventerebbero difficilmente gestibili) e ad una conseguente privatizzazione delle spiagge. «Il nostro progetto “D.AMARE” include due oggetti che consentirebbero ai bagnanti di mantenere le distanze di sicurezza sia in spiaggia (telo D.AMARE) sia nel mare (ciambella D.AMARE).

Il telo

Il primo oggetto consiste in un cerchio flessibile con struttura in fibra di vetro, composto da due cerchi concentrici, uno centrale in rete traspirante (le dimensioni variano in base alla corporatura della persona; taglie S-M-L) ed uno più esterno di 50cm per lato in dacron (vela nautica riciclata). Ipotizzando quindi la presenza di due persone vicine in spiaggia queste utilizzando il “telo d.amare” starebbero ad una distanza di un metro (50 cm + 50 cm) che ridurrebbe la possibilità di contagio. La flessibilità della struttura, inoltre, garantirebbe una rapida chiusura ed una facile trasportabilità: una volta conclusa la permanenza presso la spiaggia, infatti, esso sarà chiuso su se stesso raggiungendo la dimensione di 80cm di diametro.

La ciambella

Il secondo oggetto invece consiste in un gonfiabile galleggiante che, come nel primo caso, è stato progettato seguendo le norme vigenti relative alla distanza di sicurezza per il COVID-19.”

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6 commenti

  1. Quest anno mi metto sotto un pedi i luvara…ormai è deciso

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  2. Franco Fabiano 22 Aprile 2020 22:39

    Improponibile!

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  3. Ma se invece di uscirsene con queste str..stupidate, si pensasse ad avere del buon senso?? Ma smettetela di fare i sapientini…e cercate di ragionare con le cose serie!!!

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  4. Ma che problemi mentali avete? Fate a gara a chi la spara piú grossa?

    “Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza.”
    – Benjamin Franklin

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  5. Ciao a tutti, sono residente in un paese della costa tirrenica calabrese in prov di Reggio Calabria… Io mi chiedo:siccome quest’anno nn ci saranno i pienoni di turisti, anzi si pensa ad un turismo locale, quindi i signori degli stabilimenti balneari a cui hanno “regalato” x 4 soldi le spiaggie che erano pubbliche, al posto di mettere 150-200 ombrelloni e relativi sedie a sdraio ne metteranno la metà così da rispettare le distanze di sicurezza sempre nei limiti delle loro concessioni… Non si deve assolutamente privare il libero cittadino di scendere in una spiaggia libera xke c’è gente ke nn può permettersi di pagare l’ombrellone, chi non piace andare agli stabilimenti e chi semplicemente vuole essere libero di scendere a mare da persona libera.. Concordo che nelle spiaggie libere si devono rispettare le distanze di sicurezza e vietare in qualsiasi modo gli assembramenti di ogni genere anche cn la presenza di capitaneria di porto e vigili urbani e facendo multe a chi nn rispetta distanze, assembraenti, eccc… Devono essere i gestori degli stabilimenti ad adeguarsi anche perché non sarà previsto un turismo di massa come detto prima…. Quindi perché prendersela cn le spiaggie libere e cn la libertà di movimento di chi da sempre ha usufruito di queste spiagge???
    Riguardo l’idea degli architetti cn le ciambelle meglio non lasciare commenti… W LE SPIAGGIE LIBERE

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  6. sigfrido rossi 28 Aprile 2020 17:55

    A cosa servono queste “idee”?… semplice…. in giro di soldi. Il comune compra senza gara d’appalto perché ice di metterle a disposizione del turista… e di conseguenza chi ha proposto l’idea guadagna, chi realizza guadagna… e lascio a voi ulteriori pensieri!

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