Processo Formazione, parla Sauta: conti regolari

Processo Formazione, parla Sauta: conti regolari

Alessandra Serio

Processo Formazione, parla Sauta: conti regolari

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martedì 31 Maggio 2016 - 17:29

Lungo confronto tra la Procura e il principale imputato dell'inchiesta Corsi d'oro, il patron dell'Arma Elio Sauta; colui il quale, secondo gli investigatori, ha "insegnato" a Francantonio Genovese come fare business con la formazione.

E' stata una udienza chiave quella di oggi al processo Corsi d'oro 1, la prima tranche dell'inchiesta sulla formazione professionale, condotta dalla Procura di Messina. A deporre, infatti, c'era l'ex consigliere comunale Elio Sauta, patron dell'ente di formazione Aram. La figura centrale di tutta l'inchiesta, secondo la Procura di Messina, che proprio dagli affari dell'Aram è partita per poi approdare a quelli dell'onorevole Francantonio Genovese e della sua "costellazione". Sauta è stato interrogato dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dall'aggiunto Fabrizio Monaco. E' stato un confronto animato e molto lungo, cominciato intorno alle 12 e concluso intorno alle 17. La parola è poi passata ad uno dei difensori, l'avvocato Salvatore Papa. Vista l'ora tarda, la Corte ha poi aggiornato l'udienza al prossimo 29 maggio, per permettere all'avvocato Alberto Gullino di controesaminare Sauta.

L'imputato ha tenuto botta alle domande di Ardita e Monaco, che dal canto loro non hanno lesinato le stilettate. Al centro del confronto, la regolarità dei contratti tra l'ente di formazione, i proprietari degli immobili e una serie di società di servizio, a cominciare dalla Elfi immobiliare, che avrebbero curato i rapporti "interposti". Un esempio: l'affitto di alcuni locali per lo svolgimento dei corsi dell'Aram, un anno primo pagato dall'ente direttamente, l'anno dopo affittato prima dalla Elfi infine da questa all'Aram. "Perché non affittarli direttamente?", ha chiesto Ardita. "Una scelta aziendale – ha spiegato Sauta – perché i locali venivano affittati vuoti, l'Elfi li affittava invece provvisti di attrezzatture". Secondo la Procura, questo doppio passaggio – operato attraverso una società comunque riconducibile a Sauta – finiva per crescere i costi per la Regione. "Al contrario – ha opposto Sauta – dimostreremo documentalmente che in questo modo sono costati di meno".

Prima di Sauta era toccato all'ex assessore regionale Carmelo Incardona deporre. Incardona, interrogato sull'extra budget e sui rapporti con Sauta appunto, era stato tirato in ballo da alcune conversazioni telefoniche. Ha ribadito di aver visto Sauta per la prima volta soltanto in aula.

Alessandra Serio

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