Corteo no ponte "per difendere Contesse e Villaggio Unrra"

Corteo no ponte “per difendere Contesse e Villaggio Unrra”

Redazione

Corteo no ponte “per difendere Contesse e Villaggio Unrra”

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sabato 12 Luglio 2025 - 13:30

Appuntamento oggi in via Calispera. Si tratta della "zona, dopo Torre Faro, con la cantierizzazione più invasiva" a Messina

MESSINA – Era l’aprile 2024.  “Non solo Torre Faro”. Da qui una “passeggiata no ponte” a Contesse, zona coinvolta negli eventuali espropri. Ora l’assemblea no ponte annuncia, più di un anno dopo, un corteo “per difendere Contesse e Villaggio Unrra, ma anche tutta l’area dello Stretto, dalla devastazione dei cantieri del ponte. E chiamiamo tutte/i a partecipare al corteo che che si svolgerà oggi sabato 12 luglio, con concentramento alle 18 in via Calispera (slargo antistante Scuola “Salvo d’Acquisto”), e che sfilerà per quelle strade che sono già state invase dai camion”.

“Amministrazione e Consiglio comunale non stanno difendendo il territorio dal ponte”

Ecco la nota dell’assemblea: “Dopo qualche timida protesta, il sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale (salvo pochissime voci critiche) hanno deciso di esprimere un sostanziale sostegno al progetto di costruzione del ponte sullo Stretto. La merce di scambio per questa definitiva svolta sono state le opere compensative. È fin troppo facile evidenziare come si stiano assumendo la gravissima responsabilità di cedere il nostro territorio agli innumerevoli cantieri del ponte in cambio di pochi spiccioli per le opere dalla dubbia utilità e sostenibilità. La consapevolezza che le istituzioni locali stiano venendo meno anche ai più elementari compiti di difesa del territorio e della salvaguardia della salute degli abitanti, ci spinge, come attiviste e attivisti no ponte, a incentivare il nostro impegno a difesa del territorio e della sua vivibilità. Dopo Torre Faro/Ganzirri, l’area di Villaggio Unrra/Contesse è quella con la cantierizzazione del ponte sullo Stretto più invasiva. Gli abitanti di quei quartieri ne hanno avuto già un triste assaggio a causa dell’utilizzo di un’area prossima alla linea ferrata come sito di stoccaggio dei materiali di scavo provenienti dai cantieri del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, che prevede un percorso prevalentemente in galleria”.

E ancora: “Con le terre è arrivato l’arsenico e il sequestro dell’area, successivamente le rassicurazioni e l’invasione dei camion. Ma è solo, appunto, l’anticipo di quanto quella porzione di territorio subirebbe se, malauguratamente, dovessero avere inizio i cantieri del ponte”.

10 commenti

  1. Qualche decina di persone a cui non piace il mare, altrimenti non sarebbero li.

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    1. Marco Olivieri 12 Luglio 2025 15:12

      Buonasera,
      ogni tanto bisognerebbe pure rispettare chi la pensa diversamente
      Cordiali saluti

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  2. Assolutamente d’accordo bisogna rispettare tutto e tutti. Bene bisogna credere in qualcosa, ma non vorrei che questo continuo sfilare non si tramuta nel tempo in gruppi tipo notav. Ne abbiamo avuto un esempio sulla 24 maggio hanno creato dei danni più che fisici morali alla città. Cmq sarò contro questa corrente di pensiero ma sono fiducioso nel ponte. Mi esprimo non da politico simpatizzante ma da cittadino che crede in un’opera epocale per Messina.

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  3. Marcella Millimaggi 12 Luglio 2025 18:05

    Come non rispettare gli abitanti di Contesse e Tremestieri che temono l’invasione dei cantieri del PONTE?!

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  4. Bisogna rispettare tutti ma ora si esagera,dalla foto riconosco una faccia noponitsta da 50 anni,che sicuramente non abita a contesse od al villaggio unrra,ma sono,i soliti nopontisti che si spostano e creano manifestazioni dove secondo loro è utile,quello che non capisco e se non vogliono il ponte,oppure non vogliono i cantieri.Ora secondo questi signori bisogna restare sempre indietro,non fare niente,non sviluppare il territorio,non fare ferrovie,non trivellare per gas e petrolio,poi ci lamentiamo che i noistri figli vanno via,non credo che sia il primo ponte che si costruisce al mondo,ma non ricordo proteste per i cantieri,poi vorrei capire cosa si pretende dalle opere compensative,per non svendere il territorio come dicono questi signori,cosa bisognerebbe chiedere la luna.

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  5. Invece di sfilare andate a studiare alcune realtà dove il ponte è stato costruito e cosa ha portato in benefici sociali e economici.

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  6. La verità è che la maggior parte di coloro che protestano sono persone che non fanno parte di Messina, la odiano Messina perché sono gelosi dell’importanza che avrebbe lo snodo nel contesto regionale. Poi ci sono i dem che protestano a prescindere per lotta politica e null’altro, però ricordiamo come hanno portato via l’EXPO dal Sud. Prima il problema era la mafia (quindi avevano decretato il fallimento dello Stato…), poi gli uccelli migratori, poi l’impatto ambientale negativo (smentito dagli esperti), adesso sarebbero i cantieri il problema? Che si faccia un sondaggio serio in tutta Messina, con un campione molto rappresentativo di tutte le zone, così si vedrà chi è davvero contrario al ponte.

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  7. Buonasera, provi a elencare qualche beneficio, sociale o economico, che possa portare soprattutto a un impiegato o un pensionato che vivono di stipendio o pensione. Le posso dire che, oltre a non vedere nessun beneficio economico nella busta paga, sicuramente troverà esoso l’esborso che dovrà pagare per poterlo attraversare (eh si, c’è ancora qualcuno che crede possa passare a piacimento sulla passerella come fare una passeggiata sul viale S. Martino senza pagare alcun pedaggio). Della devastazione del territorio si è parlato abbastanza, solo chi è in malafede (o uno dei beneficiari di cui sopra) può non immaginare cosa potrebbe accadere (per coprire una buca passano anni e dopo due giorni siamo al punto di prima) ma è già stato scritto e detto di tutto ma tant’è… consiglio a lor signori di leggere una storia italiana di Enrico Gariboldi, forse aprirà la mente a qualcuno.
    Con rispetto…

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  8. Bisognerebbe anche studiare le realtà ove i ponti sono stati costruiti, totalmente diversi dalla situazione ambientale orografica e sismica di Messina. O forse il pensiero “Messina è differente” vale solo per le piste ciclabili?

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  9. Persone che non si recano nelle isole greche o a lezione di parapendio ma difendono la propria esistenza

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