Covid. “Priorità ai vaccini per chi ha malattie al cuore o tumori”: la richiesta al Governo

Covid. “Priorità ai vaccini per chi ha malattie al cuore o tumori”: la richiesta al Governo

Emanuela Giorgianni

Covid. “Priorità ai vaccini per chi ha malattie al cuore o tumori”: la richiesta al Governo

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giovedì 14 Gennaio 2021 - 07:20

La richiesta di Foce al Governo per garantire la vaccinazione dei pazienti oncologi, cardiologi ed ematologi. Ma Ail Messina si chiede se la città sarebbe pronta a svolgere una vaccinazione completa e veloce.

La somministrazione del vaccino anti Covid-19 deve essere subito prevista per i malati oncologici ed ematologici in trattamento attivo e per i pazienti cardiologici gravi.

È quanto prevede il Documento di indirizzo e di raccomandazioni per garantire ai pazienti più fragili la continuità di cura in emergenza Covid, redatto al Tavolo tecnico istituito tra Foce (la Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), il Governo e l’Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali).

Accanto a Foce, diverse associazioni tra cui l’Ail, Associazione contro le leucemie, i linfomi ed il mieloma con il Presidente Nazionale, Sergio Amadori.

Il Documento

Si tratta di linee guida ufficiali che impegnano le Regioni nella tutela di 11 milioni di persone con tumori e malattie del cuore, presentate in una conferenza stampa virtuale giovedì 7 gennaio. Foce, inoltre, ha chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, che venga assegnata «priorità assoluta» nella vaccinazione anti Covid a 392.600 pazienti con malattie oncologiche, cardiologiche e ematologiche, inserendoli nella stessa categoria degli operatori sanitari. A seguire, i circa 3 milioni e 820 mila cittadini colpiti da queste grandi malattie che, come richiesto da Foce, dovranno essere vaccinati nella fase immediatamente successiva del programma di immunizzazione e, in ogni caso, prima delle persone di età compresa fra 60 e 69 anni che non siano affette da patologie.

Il presidente della Federazione, Francesco Cognetti ha illustrato i punti-chiave del Documento: primo fra tuffi, la completa separazione dei percorsi tra pazienti Covid e non Covid, includendo anche il personale e i relativi servizi ospedalieri. Poi deve essere mantenuta «la piena operatività» delle attività di degenza ordinaria, dei day hospital e degli ambulatori. Vanno inoltre stabiliti standard per il fabbisogno di personale per adeguarlo alle nuove modalità organizzative e, laddove necessario, reclutare medici specialisti. Gli screening oncologici devono riprendere «a pieno regime» in tutte le Regioni. Va anche ripensata la medicina del territorio, con «nuove modalità assistenziali di integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali che possano, con personale dotato di specifiche competenze, svolgere funzioni oggi affidate solo agli ospedali» e per questo è necessario sviluppare le cure intermedie. È previsto il maggior impiego degli alberghi Covid per i positivi paucisintomatici o in dimissione dai reparti. Il Documento chiede, infine, alle Regioni di attivare e diffondere l’uso della telemedicina, con programmi strutturati e norme specifiche che li regolino, «anche a tutela dei medici coinvolti in queste attività». Non manca, naturalmente, la richiesta di maggiori finanziamenti per i nuovi servizi.

Messina è pronta?

Messina è zona rossa dallo scorso 11 gennaio. A differenza di tutte le Città metropolitane italiane, di tutte le altre Città siciliane, è l’unica ad esserlo.

Per questo motivo la sezione messinese di Ail si domanda: “se il Governo dovesse accogliere la nostra richiesta saremo nelle condizioni di svolgere una vaccinazione completa e veloce?

Perché l’Assessore Regionale alla Salute ed il Presidente Regionale hanno delegato solo all’IRCS Piemonte il compito della vaccinazione? Per noi è un grave errore; se poi si aggiunge che i vertici dell’IRCS hanno scelto come punto di vaccinazione Villa Contino, siamo messi male. Chi conosce la zona sa che per raggiungerla c’è una stradina e non ci sono aree di parcheggio. La nostra Città si estende in lunghezza per circa 60 Km; allora perché non delegare anche i due grandi ospedali Policlinico e Papardo? In entrambi i nosocomi ci sono le strutture adeguate per la refrigerazione a meno 80/90 gradi del vaccino Pfizer ed adesso Moderna”. E chiede un pronto intervento.

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