Giunta Crocetta, Picciolo: "No alle guerre personali, sì alla guerra alle emergenze"

Giunta Crocetta, Picciolo: “No alle guerre personali, sì alla guerra alle emergenze”

Giunta Crocetta, Picciolo: “No alle guerre personali, sì alla guerra alle emergenze”

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martedì 30 Giugno 2015 - 22:05

Con l'annuncio delle dimissioni della Borsellino la situazione politica regionale si fa incandescente, con 3 assessori dimessi in 7 giorni e i rapporti interni alla maggioranza ormai ai minimi termini.Picciolo getta acqua sul fuoco: "Basta guerre personali, facciamo la guerra alle emergenze dell'isola". Intanto Accorinti fa un appello ai sindaci, ai siciliani ed a Crocetta per convincere la Borsellino a restare: "è una risorsa preziosa"

L’annuncio, l’ennesimo, delle dimissioni dell’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino,ha reso, se mai fosse possibile, ancora più incandescente il clima politico siciliano. La Borsellino ha annunciato di voler rassegnare le dimissioni, dopo l’inchiesta su Villa Sofia che ha portato all’arresto di Tutino, primario di chirurgia plastica, entro la settimana. Il suo addio sarebbe il terzo in sette giorni dopo quelli di Leotta e Caleca e porterebbe alla nomina dell’assessore numero 37.

Il clima è tesissimo tra gli alleati e mentre Pd e governatore sono ai ferri corti dopo il botta e risposta tra Crocetta e Faraone, il segretario regionale Raciti ha convocato per sabato l’assemblea del partito e l’Udc di D’Alia invita a evitare il “rodeo delle invettive”. La maggioranza sembra essere arrivata ad un punto di non ritorno, i toni sono altissimi e l’inchiesta su Tutino, medico personale del Presidente, non ha fatto che acuire gli scontri sotterranei e non. Oggi si registra la presa di posizione del Pdr con una nota di Cardinale e Picciolo in merito agli ultimi passaggi.

“La difficoltà di interlocuzione propositiva tra il Governo e coloro che lo sostengono, la difficoltà di dialogo tra i partiti e i movimenti alleati che non permette di trovare una sintesi capace di dare lo slancio necessario per avviare una fertile stagione di riforme; la difficoltà, perfino, di affrontare e risolvere questioni di estrema urgenza e interesse, tutto ciò aggravato dal fatto che si offre ai siciliani una immagine di una classe politica dirigente rissosa e inconcludente”. Il presidente del gruppo Pdr all’Ars Picciolo si sofferma poi sui recenti e continui scontri tra i vertici delle istituzioni e delle forze politiche di maggioranza che hanno portato “repliche e contro repliche su fatti che il più delle volte hanno poco di politico. Non siamo noi, di certo, quelli abilitati e stilare la graduatoria delle responsabilità personali né tanto meno ad additare all'opinione pubblica i proscritti. Non possiamo, tuttavia, esimerci dal considerare questi fatti come assai allarmanti e dal prevedere conseguenze sempre più negative per gli interessi dei siciliani. Soprattutto di quelli, sempre più numerosi, che soffrono uno stato di indigenza. In queste condizioni appare difficile, se non disperato, il tentativo di interloquire autorevolmente con il Governo Nazionale per ottenere non solo quanto vantiamo come credito certo ed esigibile, ma anche un supplemento solidale di attenzione che ci dia gli strumenti per avviare le politiche di sviluppo. Sarebbe troppo semplice e riduttivo, perciò, addebitare esclusive responsabilità ad un unico soggetto, per quanto autorevole, del Governo Regionale o del Governo Nazionale”.

Il Patto per le riforme invita quindi da un lato Crocetta ad evitare scontri diretti come quello avvenuto nei giorni scorsi con Faraone e invece "sotterrare la spada e indossare il saio" perché questo è tempo sì di guerra, ma non di guerra personale di dubbio gusto o di partito ma di guerra alla povertà, al degrado e alla fame” dall’altro a ricordare che al di là di ogni scontro è più urgente ed importante fare squadra con quanti condividono i programmi da portare avanti e quindi in sintesi, gli alleati. Fare la guerra dentro la coalizione non porterà da nessuna parte.

Nel frattempo a intervenire sull’annuncio di dimissioni della Borsellino è il sindaco Accorinti che invita l’esponente della giunta a riconsiderare la propria decisione e chiede a Crocetta di respingerle: “ per non sottrarre una risorsa preziosa a servizio dell'intera regione siciliana. In diverse occasioni di confronto su vari temi strategici e importanti per la città, la dedizione e l'impegno dell'assessore sono stati determinanti e i percorsi di trasparenza da lei intrapresi, hanno scardinato posizioni intoccabili. La sua rinuncia all'incarico potrebbe rallentare o interrompere tali percorsi e deve pertanto essere scongiurata”. Condividendo l'attività politica dalla stessa avviata, Accorinti si appella a tutti i sindaci, alla cittadinanza ed al mondo dell'associazionismo perchè esprimano solidarietà e sostegno “affinchè possa continuare a svolgere il proprio lavoro che in questi anni ha portato avanti con serietà, ricostituendo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e lavorando alacremente per migliorare i servizi. La sua presenza nella Giunta regionale dà fiducia a coloro che dedicano il proprio impegno all'interno delle Istituzioni, perseguendo l'obiettivo comune nella direzione dei valori della legalità e del rispetto delle regole”.

R.Br.

2 commenti

  1. puzza di bruciato 1 Luglio 2015 14:43

    Scusate la mia Ignoranza… ma se la borsellino, carnefice insieme a tanti altri della chiusura del Piemonte, rassegna le dimissioni autodefinendosi non all’altezza del mandato alla sanità…. decade pure l’opera di smantellamento del Nosocomio….

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  2. puzza di bruciato 1 Luglio 2015 14:43

    Scusate la mia Ignoranza… ma se la borsellino, carnefice insieme a tanti altri della chiusura del Piemonte, rassegna le dimissioni autodefinendosi non all’altezza del mandato alla sanità…. decade pure l’opera di smantellamento del Nosocomio….

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