Da Bluvia la promessa: -tra sabato e lunedì torneremo in servizio con il Selinunte-

A quanto pare adesso hanno smesso di raccontare frottole, dopo il vergognoso comunicato (senza timbri, carta intestata o firma alcuna) affisso nei punti di attracco di Reggio e Messina nei giorni scorsi in cui Bluvia diceva di non svolgere un servizio pubblico e attribuiva alla “mancanza di un nulla osta- da Napoli la sosta forzata del Selinunte Jet arrivato a Messina il 19 settembre.

Dopo l’incontro della delegazione di pendolari con il vice capo di Gabinetto del Prefetto, Martino, finalmente viene confermata per la prima volta in forma ufficiale la notizia secondo cui il Selinunte Jet non è fermo per mancanza di nulla osta o per altri problemi tecnici, ma perchè all’interno delle Ferrovie si litiga poichè da Napoli avrebbero imposto un equipaggio di 7 membri per l’aliscafo mentre Bluvia da Messina non ha alcuna intenzione di pagarne più di sei.

Intanto l’Assessore all’Area dello Stretto del Comune di Reggio, Candeloro Imbalzano, ha assicurato l’apertura di un tavolo che partirà con un primo incontro promosso proprio dal comune Reggino per il pomeriggio di lunedì in cui si discuterà dei trasporti nello Stretto cercando di individuare le modalità per risolvere nei tempi più previ possibili i problemi che nelle ultime settimane si sono notevolmente aggravati: le due Province, le due Regioni e i comuni siederanno in un tavolo comune nella speranza di trovare una volta per tutte il bandolo della matassa.

Sull’altro fronte la protesta ha dato i suoi frutti. Evidentemente Bluvia s’è vista colpita nel proprio punto debole: il portafoglio. L’aliscafo è rimasto fermo più di sette ore e sono saltate numerose corse: così l’azienda ha iniziato a cedere.

Grazie alla protesta documentata da un video nei precedenti aggiornamenti, la situazione s’è smossa e i vertici Bluvia hanno promesso che tra sabato e lunedì mattina tornerà in funzione il Selinunte Jet: i pendolari sono pronti ad accendere nuovamente la miccia della protesta qualora questa promessa non venisse rispettata, una protesta tesa ad evitare che vengano prevaricati diritti fondamentali e dignità dei viaggiatori.

Diritti calpestati come quelli di coloro che si son visti segnalare in questura con l’accusa di “interruzione di servizio pubblico-.

Ma come, non avevano scritto che non devono garantire nulla di simile?