Arrivano da Facebook le scuse di Antonello Caporale agli “amici” messinesi

Arrivano da Facebook le scuse di Antonello Caporale agli “amici” messinesi

Redazione

Arrivano da Facebook le scuse di Antonello Caporale agli “amici” messinesi

mercoledì 15 Aprile 2009 - 09:23

I potenti mezzi di internet, nello specifico di Facebook, bruciano sul tempo i “normali” canali di comunicazione. Arriva infatti attraverso uno dei milioni di gruppi appositamente “creati” sul social network più famoso del momento, la replica del giornalista di repubblica Antonello Caporale che, lo ricordiamo per quei pochi che ancora non lo sapessero, nel corso della trasmissione “Exit” in onda su La7 e condotta da Ilaria D’Amico aveva affibbiato a Messina e Reggio l’appellativo di ‘cloache’, scatenando l’ira di cittadini ed amministrazioni dirimpettaie. Di ieri la notizia che il presidente del consiglio comunale Pippo Previti e il collega reggino stiano valutando se sussistano gli estremi « per intraprendere ogni e qualsiasi azione legale a difesa della città di Messina e della dignità dei suoi cittadini, a seguito delle gravi e offensive dichiarazioni espresse dal giornalista». Oggi invece giunge una notizia ben diversa e del tutto inaspettata, quella delle “scuse” che la penna di Repubblica intende rivolgere ai messinesi molti dei quali suoi amici

Di seguito riportiamo per intero il testo del messaggio scritto da Caporale all’interno della comunità di Facebook dove si è creato un vero e proprio dibattitto tra i sostenitori e gli accusatori di Caporale e il link di riferimento http://www.facebook.com/group.php?gid=70502484206

Gentili amici,

Mai avrei pensato che si sarebbe formato un gruppo per contestare un mio giudizio. A me dà la possibilità di illustrare il senso di quel che ho detto, e lo spirito col quale ho pronunciato la parola -cloaca- che a tutti voi ha dato così fastidio. Però una premessa. A Messina sono venuto più volte, circa sei, per altrettanti diversi reportage che ho prodotto per Repubblica in questi anni. Ho molti amici, conosco e leggo con continuità Centonove, il vostro settimanale. Alcuni carissimi amici sono messinesi. Amici con i quali vado al cinema. Tanto per capirci. Su Messina e Reggio Calabria ho scritto un paragrafo del mio ultimo libro nel capitolo dedicato al Ponte sullo Stretto (cfr. pagg 128-132).

Questo per inquadrare me, la mia relazione con la vostra città, l’adeguatezza del mio rapporto con quel territorio. Mi rattrista leggere la vostra ira. Sapete bene che il mio giudizio era rivolto a chi ha malgovernato quelle città. Riporto alcuni dati: Reggio Calabria ha il secondo indice di penetrazione mafiosa dopo Napoli: 60,4. Con quel che c’è (o non c’è in giro), con le strade e i palazzi bucherellati, l’acqua che arriva a singhiozzo, (in alcuni casi non arriva), con una disoccupazione giovanile elevatissima, l’amministrazione di Reggio Calabria, ancora l’estate scorsa ha ritenuto stanziare 930mila euro a favore di Rtl105 (quella dei very normal people) per un collegamento radiofonico estivo dalla spiaggia di reggio. Spesa triplicata rispetto al 2007. Amici, conoscete il bilancio di quella città? Avete in mente quali sono i debiti? Avete chiaro qual è il problema? Passiamo a Messina: si è aggiudicata la palma d’oro di Provincia più invivibile d’Italia (fonte: rapporto Sole24Ore). Luigi Croce, procuratore della Repubblica, definisce la città -massonica- e aggiunge: I potenti clan controllano trasversalmente i Palazzi della città. Sono clan mafiosi, ma anche lobby di potentati economici e affaristici-. Bene. Se questo è vero, e ahimè è provato che sia vero, è certo che la città è stata piegata, asservita, blandita e truffata da una classe politica indegna. E’ purtroppo certo e provato – a Reggio come a Messina – il dominio dell’anti-Stato. Naturalmente avrò potuto sbagliare tono e parole. Mi scuso con ciascuno di voi se avete patito come un’offesa il senso della denuncia del marcio che c’è. Una sola conclusiva domanda: se lo sdegno che vi ha mosso nei miei confronti fosse negli anni stato pari a quello dei vostri concittadini nei confronti della classe politica locale, dell’ignavia e della collusione, Messina e Reggio Calabria sarebbero in altre condizioni. Spero di essere stato esaustivo. Grazie dell’ospitalità e buon proseguimento di dibattito

Antonello Caporale

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