Auto elettriche fantasma: la Procura invia tre avvisi di chiusura indagini

Auto elettriche fantasma: la Procura invia tre avvisi di chiusura indagini

Redazione

Auto elettriche fantasma: la Procura invia tre avvisi di chiusura indagini

venerdì 21 Novembre 2008 - 12:49

Ipotesi di reato per gli amministratori: truffa ai danni dello Stato. Ancora sotto sequestro il locale -I Giardini di Giano-

Tre avvisi di chiusura delle indagini sono stati firmati dal sostituto procuratore Vito Di Giorgio nell’inchiesta sulle auto elettriche fantasma mai realizzate dalla Giano Ambiente.

Il provvedimento ha raggiunto il presidente del Consiglio di Amministrazione della Giano Ambiente, Gaetano Mobilia, 59 anni, l’amministratore unico della società -Logica-, Orazio Nicosia di 55 e la stessa Giano Ambiente srl. L’ipotesi di reato per Mobilia e Nicosia è di truffa ai danni dello Stato mentre per la società di omesso controllo su eventuali reati commessi dagli amministratori.

Sempre sotto sequestro il locale -I Giardini di Giano- di Torre Faro, uno dei più alla moda della città che rimane però aperto e nella disponibilità dei gestori. Le Fiamme Gialle nel settembre scorso sequestrarono anche 900.000 euro dai conti correnti dei due amministratori e della Giano.

Si tratta di un’inchiesta avviata nel 2007 a seguito di un controllo della Guardia di Finanza nel capannone 21 dello stabilimento ex Pirelli di Villafranca Tirrena. Secondo quando accertato dagli inquirenti la -Giano Ambiente- avrebbe ottenuto nel 2003 dal Ministero delle Attività Produttive un finanziamento pari ad 873.380 euro. Nel capannone della ex Pirelli la società avrebbe dovuto realizzare degli impianti tecnologici, in particolare l’azienda avrebbe dovuto costruire veicoli elettrici. Nel 2006 la -Giano Ambiente- comunicò alla Camera di Commercio di Messina di aver intrapreso l’attività di fabbricazione degli autoveicoli. E così le Fiamme Gialle eseguirono un sopralluogo nel capannone numero 21, al cui interno avrebbero dovuto trovarsi gli impianti. Ma, non solo non trovarono attrezzature idonee alla produzione o all’assemblaggio dei veicoli elettrici ma scoprirono che la struttura era destinata a scopi diversi. Cioè alla raccolta di rifiuti solidi urbani ed industriali e stoccaggio di rifiuti solidi ospedalieri.

Inoltre nel corso delle perquisizioni nelle sedi delle due società i finanzieri acquisirono alcune fatture emesse dalla -Logica- nei confronti della -Giano Ambiente- aventi per oggetto la realizzazione degli impianti tecnologici e di opere connesse nell’area di Villafranca Tirrena. L’importo totale delle quattro fatture, ritenute inesistenti dalle Fiamme Gialle in quanto attestanti l’esecuzione di opere non effettuate, ammonta a 524.427 euro.

Il sequestro preventivo dei -Giardini di Giano- ha lo scopo di coprire l’ammontare della somma erogata dal Ministero delle Attività Produttive.

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