Biblioteca Regionale di Messina. Un’istituzione vocata alla formazione del cittadino

Biblioteca Regionale di Messina. Un’istituzione vocata alla formazione del cittadino

Redazione

Biblioteca Regionale di Messina. Un’istituzione vocata alla formazione del cittadino

giovedì 05 Marzo 2009 - 10:00

Fra i tanti concittadini illustri ma, poco presenti nel ricordo comune, và sicuramente annoverato Giacomo Longo.

Nato nella nostra città dedicherà i suoi studi alla musica, consegnando a Messina la sua prima opera di grande successo , Ezzellino III. Tornato in città, reduce dalle battaglie garibaldine, dirige l’orchestra del Teatro V. Emanuele, mentre pubblica opere di successo in collaborazione con la casa Ricordi. Ma il legame imperituro con la nostra città si genera nel 1731 quando, con un atto di donazione,dona il proprio patrimonio librario, permettendo nel 1738 la nascita di quella che oggi è la Biblioteca Regionale di Messina.

Istituzione d’eccellenza da sempre, annovera collezioni importanti che vanno, solo per citarne qualcuna, da La Corte Calier a Lorenzo Deodato, al catanese Sata o Letterio Lizio Bruno. Importantissime le collezioni musicali come le donazioni della famiglia Stagno Belardinelli, la raccolte Polimeni, i libri del Cannizzaro, la raccolta di Vittorio Di Paola. Sino al raggiungimento di numeri che nulla hanno da invidiare alle grandi biblioteche nazionali; Il suo patrimonio bibliografico, in continuo accrescimento, ammonta ad oltre 450.000 unità bibliografiche di cui fanno anche parte: 1.307 manoscritti, 423 edizioni del XV secolo, 3.637 edizioni del XVI secolo, 107 pergamene sciolte, una collezione iconografica ricca di 363 stampe e una ricca collezione di fotografie storiche. I periodici ammontano a 2884 di cui 461 in corso. Particolarmente importante è l’insieme di opere di interesse locale della Collezione Messano Calabrese, ricca di circa 10.000 volumi, annualmente incrementata e richiestissima dagli studiosi per la rarità delle opere: fonti per la storia della città e del suo territorio. Ricco di oltre 3.600 testi è il Fondo Musicale incrementato annualmente con acquisti di repertori , saggi, opere storiche e storiografiche. Il Fondo Corsi di storia del cinema ha costituito il primo nucleo della Raccolta di opere attinenti lo Spettacolo, ora assemblate con specifica collocazione e in continua crescita.

Tutto ciò non resta però una sterile raccolta ben organizzata.

A capitalizzare questo nostro patrimonio ci pensa la direttrice, dott. Sandra Conti (già reggente di questo istituto dal 1993 al 1999, ora Responsabile del Servizio dal 2001) che si adopera a tutto piano per lo sviluppo della”sua “ biblioteca. Avvia un processo di informatizzazione che, partendo dal servizio di intranet permette la razionalizzazione del lavoro di una più larga messa in rete del patrimonio, in parte conservato e fruibile anche in microfilm.

La grande apertura alla cittadinanza si compie mediante attività di formazione dei cittadini di tutte le età. Grazie alla partecipazione del Dott. Sergio Todesco direttore Museo Regionale delle tradizioni Silvo-pastorali G. Cocchiara e collaboratore presso la sezione di emeroteca in Sant’ Agata ed ai vari dirigenti scolastici.

Numerosi sono infatti gli istituti scolastici che, aderendo alle proposte messe in atto dalla Biblioteca, hanno potuto realizzare progetti didattici non curriculari, che attenzionano tematiche particolari finalizzate alla scoperta del patrimonio materiale ed immateriale della nostra regione, sviluppando attraverso la conoscenza, un maggiore senso di appartenenza alla propria città, contribuendo fra l’altro alla conservazione degli stessi, limitando il fenomeno della dispersione scolastica. Il risultato di questa operazione sarà visibile nel mese di Maggio quando, ogni scuola interessata esibirà alla cittadinanza il risultato del proprio interesse. Una menzione particolare va data ai “Venerdì in Biblioteca” una serie di appuntamenti monotematici che, dal giugno 2008 a giugno 2009, continuano ad offrire a tutta la cittadinanza una serie di seminari che ripercorrono l’evoluzione della nostra città, tenuti da emeriti docenti, che con scientificità dibattono tematiche che illustrano con chiarezza generale materie di interesse collettivo mirate a far conoscere, o meglio riconoscere questa nostra città, oggi così volgarmente vilipesa ma, se attentamente osservata, con uno sguardo meglio educato, potrebbe portare ad un migliore sviluppo sociale ed economico. È questo l’impegno di un ben amalgamato gruppo di lavoro che, quotidianamente si confronta con un pubblico esigente, più che utente elemento di confronto per la scoperta delle esigenze comuni.

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