Anche Garofalo interviene sulla vicenda del punto di eccellenza messinese
«Non può essere cancellato con un colpo di spugna quanto concretizzato in quasi sette anni di battaglie che hanno visto compatte le forze sociali e politiche cittadine.» L’onorevole PdL Vincenzo Garofalo (nella foto) difende la necessità di ultimare i lavori per la costruzione del Polo oncologico di Papardo. In un momento di riduzione della spesa, sostiene Garofalo, si rischia di tagliare indiscriminatamente, -impoverendo- la città e la regione, in termini di risorse umane, professionali ed economiche.
Inoltre, al Papardo «i lavori sono in stato avanzato ed interromperli, oltre vanificare le battaglie dei messinesi per il diritto alla salute, comporterebbe anche i costi delle sanzioni penali da pagare alle imprese, cifre che potrebbero raggiungere i 10 milioni, più o meno quanto serve ancora per completare le opere».
Garofalo elogia il vicesindaco di Messina Giovanni Ardizzone per aver contestato il disegno di legge dell’assessore regionale Massimo Russo che mette in dubbio la realizzazione del punto d’eccellenza, cancellando le Fondazioni, e si dice «pronto, come messinese e come rappresentante in Parlamento, a sostenere come ho fatto sin dall’inizio in ogni sede, la mobilitazione avviata per difendere la realizzazione della struttura. Invito pertanto l’assessore Russo a voler approfondire in tutte le sedi e con tutte le componenti coinvolte, le gravi conseguenze di una simile decisione. Se il fine dell’assessore Russo è quello di razionalizzare la spesa, cancellando le Fondazioni, esistono comunque modi e percorsi che possono portarci ugualmente all’ultimazione dei lavori ed alla nascita del Polo oncologico».
Del resto, come già hanno espresso in tanti, cancellare l’eccellenza a Messina ed in Sicilia equivarrebbe a lasciare che continuino i -viaggi della speranza-, con un danno molto grave per i siciliani, costretti a pagare un prezzo ben più alto di quello per il completamento dei punti d’eccellenza, per avere diritto a prestazioni altamente qualificate in strutture altrettanto avanzate.
E non solo. Garofalo fa notare che la perdita dei punti d’eccellenza «equivarrebbe anche a lasciare che non solo i pazienti, ma anche i medici, i ricercatori, i professionisti del settore, vadano in centri sanitari dove la loro professionalità venga adeguatamente riconosciuta e valorizzata».
Il deputato conclude con un accenno polemico alla politica regionale, che finora è sembrata penalizzante per la città dello Stretto: «Le ragioni che ci hanno visti tutti uniti, deputati, forze politiche locali, amministratori, nel 2002, batterci per la nascita dell’oncologico, sono oggi ancora valide ed attuali. I centri d’eccellenza non sono una spesa superflua, ma risposta concreta che abbiamo il dovere di dare a tutti i siciliani. A meno che gli obiettivi non siano altri ed allora, a maggior ragione, la classe politica messinese, i sindacati, le forze sociali, devono impedire l’ennesimo tentativo di marginalizzazione della città, a vantaggio di altre realtà siciliane».
