Casa crollata a Santo Stefano Briga: due feriti. La testimonianza del “primo soccorritore”

Casa crollata a Santo Stefano Briga: due feriti. La testimonianza del “primo soccorritore”

Casa crollata a Santo Stefano Briga: due feriti. La testimonianza del “primo soccorritore”

mercoledì 10 Marzo 2010 - 11:02

I coniugi Gaetano Caliri e Maria Carroccio “colpiti” questa notte dal fango all'interno della propria abitazione. Il primo ad aiutarli è il cugino di lui, Vincenzo Gazzo, che risiede a pochi metri: «Un rumore, il buio, poi con una torcia sono entrato: il terrazzino era crollato»

Uno dei centri più colpiti dell’ennesima bomba d’acqua piombata su Messina è Santo Stefano Briga, dove una casa è stata interessata da una frana. Feriti i due coniuugi Maria Carroccio e Gaetano Caliri, trasportati questa mattina all’alba al Policlinico. A raccontarci quanto accaduto in quegli attimi, nel cuore della notte, il cugino del sig. Caliri Vincenzo Gazzo, che risiede a pochi metri dall’abitazione ormai inagibile. «Intorno alle 03:45 ho sentito un forte boato. Mi sono affacciato ma non si riusciva a vedere niente, un po’ per il buio e un po’ per la pioggia. Ho preso una torcia, mi sono riaffacciato e ho visto che fango e pietre avevano invaso il terrazzino della casa di Gaetano – afferma riferendosi al parente -. Il peso della terra e detriti nel giro di qualche minuto ha fatto crollaro il terrazzino stesso, perchè il controsoffitto non ha retto, invadendo il piano sottostante. Le crepe erano evidenti».

Gazzo ci spiega che udiva le richieste di aiuto del cugino: «Era ferito al braccio e alla testa. Ma era la moglie a trovarsi in maggiore difficoltà, perché ricoperta dal fango e sotto il materasso. Insieme abbiamo cercato di tirarla fuori, ci siamo riusciti dopo circa venti minuti, uscendo dalla casa intorno alle 5. Era in evidente stato confusionale oltre che ovviamente ferita». La situazione comunque sembra essere adesso sotto controllo: «Non abbiamo neppure avuto il tempo di chiamare i soccorsi – ha concluso -. Fuori c’era un inferno. Tutto bloccato e senza luce».

(A sinistra Vincenzo Gazzo)

ELENA DE PASQUALE

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