Case Basse Paradiso. Nei progetti dell’architetto Carmela Molonia: un “nuovo” antico rifugio marinaro

Case Basse Paradiso. Nei progetti dell’architetto Carmela Molonia: un “nuovo” antico rifugio marinaro

Redazione

Case Basse Paradiso. Nei progetti dell’architetto Carmela Molonia: un “nuovo” antico rifugio marinaro

giovedì 09 Aprile 2009 - 08:54

Qualche giorno fa sopralluogo dell’amministrazione per valutare gli interventi di recupero e bonifica di un’area da restituire ai messinesi

Questa mattina a Palazzo Zanca riunione tecnica convocata dall’assessore Pippo Isgrò per discutere degli interventi volti al recupero del waterfront che si “allunga” da nord a sud della città. Una “sfida” estremamente impegnativa per l’intera amministrazione comunale che, se conclusa con successo, permetterebbe a Messina di aumentare, e non di poco, i livelli di vivibilità e qualità cittadina. Procedono dunque incontri e sopralluoghi da parte degli esponenti della giunta Buzzanca, per valutare tutte le strade da percorrere al fine di portare a termine i progetti di valorizzazione dell’intero litorale: tra i più ingombranti “scogli” da superare la definitiva apertura dei cancelli della Fiera di Messina, uno spazio di cui i cittadini vogliono tornare in possesso.

Continuando a procedere in direzione Messina nord, si arriva all’antico Borgo Marinaro Case Basse di Paradiso, lì proprio dove qualche giorno fa esponenti dell’amministrazione, della capitaneria di Porto e della Sovrintendenza hanno effettuato un sopralluogo per valutare gli interventi necessari per la bonifica e il recupero dello storico borgo i cui primi insediamenti risalgono al 1820. Alla fase risanamento seguirà quella, altrettanto importante, di progettazione per restituire ai messinesi uno “scorcio” di litorale per troppo tempo rimasto inaccessibile a causa della presenza di baracche ed amianto che andavano a confondersi con antiche abitazioni di indiscutibile pregio storico.

Il progetto di riqualificazione attualmente in fase di studio da parte dell’amministrazione è quello presentato dall’architetto Carmela Molonia (nella foto), di cui adesso andremo ad analizzare i diversi aspetti. Innanzitutto si prevede la necessità di interventi che mirino alla sistemazione viaria dell’area in questione, di arredo urbano per rendere più confortevole ed accogliente il rinato Borgo Marinaro, di restauro e conservazione degli immobili presenti. «L’area può essere considerata un vero e proprio incrocio di percorsi non solo fisici – afferma la Molonia – ma anche culturali ed economici. La capacità del sito di usare tale carattere per attrarre flussi, piuttosto che disintegrarsi, è la posta in gioco». A tal proposito, la finalità è quella di una riqualificazione sia dei fabbricati, testimoni del processo di formazione del Borgo, sia dei percorsi che delle aree circostanti con il fine ultimo di salvaguardare il rapporto con il mare

Ecco in sintesi gli interventi che l’architetto Molonia propone di realizzare: pavimentazione della strada principale in basole di pietra lavica; realizzazione di due piazzette con pavimentazione in pietra calcarea; pavimentazione dei vicoli interni del borgo con acciottolato e ricorsi di pietra calcarea; realizzazione di aree a verde con prato e nuove alberature; restauro conservativo degli edifici del borgo. Da non sottovalutare naturalmente neanche la scelta dei materiali per la realizzazione che dovranno tenere conto delle caratteristiche cromatiche, tecniche e funzionali dell’opera. L’obiettivo è dunque quello di utilizzare un materiale di elevata resistenza e facile curabilità, il basolato di pietra lavica appunto, per la pavimentazione stradale, una pietra calcarea per le due piazzette (una più interna rispetto alla strada principale e l’altra sulla strada principale avente tre gradini che la separano dalla sede stradale) e l’acciottolato nei vicoli particolarmente adatto per percorsi di tipo pedonale. Una particolare attenzione viene data anche alle tipologie di impianto della vegetazione arborea. In tal senso dovrà essere individuata una specie arborea ad alto effetto ornamentale, caratterizzata da vistosa fioritura ed, ovviamente, resistente alle condizioni climatiche scaturenti dalla vicinanza al mare (salsedine).

Cercando dunque di fare un salto avanti nel tempo, l’idea è quella di ricreare la dimensione di un Borgo Marinaro che possa rappresentare una sorta di “antico rifugio” tra la caotica architettura della città fatta di giganti calcestruzzo che svettano ormai ovunque sulle colline. Fondamentale però anche il recupero di una cultura marinara che permetta, soprattutto alle nuove generazione, di capire e rivivire le abitudini dei pescatori di un tempo. Ed è proprio in questa direzione che si muove l’associazione culturale Diquadalfaro che, come ci spiega il presidente, Dino Sturiale, ha già in cantiere alcune interessanti iniziativa: «Stiamo già lavorando affinché per promuovere un progetto didattico volto al recupero della cultura marinara. La prima iniziativa sarà l’organizzazione di una mostra dal titolo “Essere marinai tra culto e superstizioni”».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007