Case basse Paradiso. «Il progetto di recupero del borgo redatto a spese dell'associazione». Le precisazioni del presidente Micali

Case basse Paradiso. «Il progetto di recupero del borgo redatto a spese dell’associazione». Le precisazioni del presidente Micali

Redazione

Case basse Paradiso. «Il progetto di recupero del borgo redatto a spese dell’associazione». Le precisazioni del presidente Micali

mercoledì 29 Aprile 2009 - 11:21

A seguito di alcuni articoli pubblicati sulle pagine del nostro quotidiano rispetto ai progetti relativi al recupero del Borgo Marinaro Case Basse, siamo stati contattati dal presidente dell’omonima associazione Orazio Micali per alcune precisazioni.

Di seguito il documento inviato da Orazio Micali.

Nel superiore interesse dell’Associazione “Antico Borgo Marinaro delle Case Basse” del villaggio Paradiso desidero che vengano apportate alcune precisazioni che ritengo indispensabili per consentire ai lettori di conoscere la “realtà” che è “incontrovertibile”. Per questo motivo desidero elencare i seguenti punti. Il nostro statuto sociale allegato all’atto costitutivo dell’Associazione alla voce “scopi”, prevede, fra gli altri, quello del recupero dello storico patrimonio edilizio esistente a a spese esclusive dei soci sena interventi pubblici. Per dare concretezza al nostro programma abbiamo conferito incarico professionale all’Architetto Carmela Molonia per la redazione di Una ipotesi progettuale o proposta di progetto, a nostre esclusive spese, in maniera del tutto lecita e soprattutto trasparente, come sono soliti fare i contribuenti onesti. Una copia degli elaborati è stata”donata alla città”, mediante la consegna al Sindaco con il quale abbiamo stipulato un “gentelmen’S agreement” perché possa servire da base per i necessari lavori pubblici e cioè: sistemazione viaria di proprietà comunale, riqualificazione urbanistica dell’intera zona e le altre consequenziali opere. Per quelle private abbiamo detto ampiamente prima. Una copia degli elaborati è stata inviata alla Soprintendenza per un parere collaborativo. Ogni socio sarà libero di scegliere il professionista che preferisce per il singolo progetto di pertinenza del fabbricato che possiede, detiene o che ha ereditato, essendo stati i fabbricati costruiti da privati con materiali propri, in parte nel periodo che va dal 1820 al 1882 (su terreno privato) e in parte nel periodo che va dal 1882 al 1920 sulla stessa area, considerata dopo la declaratoria di demanialità del 31-10-1882 ( demaniale) e quindi (a scienza e conoscenza dell’Amministrazione demaniale marittima) in forza del “Codice per la Marina Mercantile del 1877 e del Regolamento per la sua esecuzione del 1879. Secondo il Codice della Navigazione del 1942, attualmente in vigore, tutta l’area compresa fra le due strade comunali via Consolare Pompea e via Case Basse o 153F (quest’ultima delimita l’estensione della spiaggia) potrebbe non essere considerata demaniale. A chiarimento si rimanda il lettore alla consultazione della relazione presentata dal Ministro Guardasigilli Dino GRANDI nell’udienza del 30 marzo 1942 per l’approvazione del testo definitivo del Codice della Navigazione. Proprio al punto 35 si legge: “ ….omissis…Non avendo precisato la estensione della spiaggia non mi è parso che fosse necessario stabilire nel codice la disciplina degli arenili. Infatti, essendo l’arenile un allargamento della spiaggia, tutta la zona che dal lido, così come risulta dal ritirarsi del mare, si estende fino alle proprietà privata deve considerarsi spiaggia.” Regio Decreto 30 marzo 1942 no 327 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale straordinaria del 18 Aprile 1942 n.93. Alla luce di quanto riportato nel Borgo delle Case Basse non esistono “favelas” come sono state definite le “costruzioni esistenti”, regolate con concessioni da parte del demanio marittimo che alla voce “scopo della concessione” stabilisce : “Allo scopo di mantenervi fabbricato per civile abitazione”. A Case Basse c’è l’acqua potabile, la pubblica illuminazione, l’energia elettrica nelle case, si paga l’ICI, tutti i fabbricati sono accatasti, censiti nel foglio di mappa 102 del N.C.E.U. e distinti da singole particelle, ci sono esempi di fabbricati denunziati nelle dichiarazioni dei redditi a partire dalla prima dichiarazione ai sensi della legge Vanoni e così via…..e soprattutto non sono stati costruiti dopo la seconda guerra mondiale.

L’incerta situazione in base al diritto di proprietà del terreno di sedime dove insistono i fabbricati del Borgo delle Case Basse, snaturato a partire dagli anni 60-70 del secolo scorso con le costruzioni poste al confine est, realizzate con regolari concessioni demaniali e non viste da coloro che oggi gridano allo scandalo, stava per far perdere l’originaria identità all’Antico Borgo Marinaro. Faremo di tutto perché ciò non avvenga. Saranno fatte valere le nostre ragioni in tutte le sedi con estrema fermezza ma nel rispetto scrupoloso delle leggi e normative vigenti. Intraprenderemo azioni legali civili e penali ogni volta che sarà necessario per tutelare la nostra onorabilità e fare valere le nostre sacrosante ragioni finalizzate al raggiungimento degli scopi come previsto dal nostro statuto sociale allegato all’atto rogato dal Notaio MariaGrazia Minutoli del 12-12-2006.

Le superfetazioni esistenti in molti fabbricati realizzate in epoche diverse, oggi con tanto clamore rese di pubblico dominio, erano state da noi monitorate e registrate sulle speciali “Schede dei fabbricati”, da noi ideate sul modello del Catasto Austriaco. Non appena pronte saranno inviate alle seguenti istituzioni: Comune di Messina, Agenzia del Territorio, Agenzia delle Entrate, Capitaneria di Porto, Regione Siciliana “Assessorato al Territorio ed Ambiente”, Assessorato alle Politiche del Mare. Anche questo sarà l’ennesimo gesto d’amore per il nostro Borgo, per il primo quartiere fuori porta nord della nostra città, sopravvissuto ai terribili eventi del 28.12.1908 e a quelli della seconda guerra mondiale, unitamente all’ipotesi progettuale redatta su nostro incarico e a nostre esclusive spese dall’Architetto Carmela Molonia.

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