Cooperativa Futura, gli operatori si appellano all’arcivescovo

Cooperativa Futura, gli operatori si appellano all’arcivescovo

Cooperativa Futura, gli operatori si appellano all’arcivescovo

venerdì 16 Aprile 2010 - 14:26

Accorata lettera di coloro che hanno aderito allo sciopero. Intanto a Palazzo Zanca si cerca una soluzione immediata

Dopo la politica e le istituzioni, gli operatori della cooperativa Futura, alle prese di una vertenza che li vede senza stipendio da oltre cinque mesi, decidono di appellarsi all’arcivescovo Calogero La Piana. «Siamo noi, caparbi, gli operatori per l’assistenza agli alunni diversamente abili e trasporto ai vari centri di riabilitazioni – scrivono in un’accorata lettera – che per l’ennesima volta ci presentiamo davanti alle istituzioni politiche e scolastiche e agli organi giudiziari. Chiediamo “giustizia” sulla gestione degli appalti per i servizi di assistenza agli alunni che frequentano le scuole cittadine, i quali sono per noi i nostri “figli, fratelli, comunque il nostro futuro”. Il nostro accorato appello va rivolto a nostro Signore Gesù Cristo, perché possa illuminare gli occhi della mente, riscaldare i cuori, scuotere le coscienze, di coloro i quali; l’intera classe politica compresa la magistratura e la procura della repubblica ,sono chiamati a dover prendere delle decisioni e che queste non siano dettate solo da logiche e favori delle correnti politiche del momento, bensì da leggi ben precise in materia, che non considerano i soggetti diversamente abili come “un mezzo per avere solo consensi elettorali e un peso per la società”, ma un valore aggiunto un fiore all’occhiello perché le varie disabilità che possono accompagnare ognuno di noi “nessuno escluso”, durante il percorso della nostra esistenza non conoscano colori politici ; ma riconoscono solo amore, dignità e rispetto”. Si parla in questi giorni di un corsa frenetica alla festa della cultura , cioè dare la possibilità a tutti di approfondire gli argomenti del nostro patrimonio storico e socio culturale che riguardano la nostra città».

«Un comune che crede ed investe in questo – si legge ancora nella lettera – non può consentire che i servizi sociali siano cosi mal gestiti. SI fanno molte chiacchiere sulla questione economica “i soldi non bastano!”. Noi invece siamo certi che i fondi, erogati dagli enti preposti siano sufficienti a mantenere questo servizio attivo e se questo non fosse possibile tocca all’ente appaltante aumentarne le risorse, in questo rientrano le dovute spettanze, per consentire una vita dignitosa agli operatori e alle loro famiglie. Perchè ci teniamo a sottolineare qualora non fosse chiaro, che svolgiamo da circa 15 anni questo servizio con professionalità e affetto, avendo ricevuto come unica gratificazione l’affetto dei ragazzi, la gratitudine delle famiglie e del personale scolastico, non per questo siamo stanchi o sfiduciati bensì pronti a lottare per un futuro migliore».

Parole forti che inducono a riflettere. Intanto a Palazzo Zanca l’amministrazione continua a lavorare per cercare una soluzione. Quella più probabile, stando alle indiscrezioni che emergono circa una riunione tenutasi stamani sull’argomento, vede il Comune riconoscere alla Cooperativa Futura arretrati per oltre 900 mila euro, così da consentire il pagamento di almeno quattro delle cinque mensilità arretrate.

(foto Dino Sturiale)

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