In una lettera indirizzata la Prefetto, al presidente dell’autorità portuale e ai componenti della stessa i segretari Filippo Sutera, Federico Magro, Alberto Previti, Francesco Gaizza della Confederazione Unitaria di Base, la Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti, le RSU Cantieri Navali Palumbo s.p.a. e RSA Cantieri Navali Savena, chiedono l’istituzione di un Tavolo di confronto con gli enti, le associazioni imprenditoriali, gli amministratori delle ditte, che verrebbero cancellate e gli scriventi, per verificare le possibilità di modifica del Piano regolatore del porto, per salvare molteplici posti di lavoro ed evitare le conseguenze, che potrebbe comportare la mobilitazione della categoria, nel dovere fronteggiare gli attacchi al proprio posto di lavoro e consentire alle Imprese che operano nella cantieristica di non dovere rinunciare alle commesse di nuovo lavoro.
A sollecitare la creazione di un tavolo di concertazione è la prossima approvazione da parte del Comitato Portuale del piano regolatore del porto, che “così come è stato ideato, cancella di fatto alcune aziende della zona falcata con una perdita occupazionale di circa 200 operai – spiegano Sutera, Magro, Previti e Gaizza – determinando forti preoccupazioni nei lavoratori della cantieristica navale-.
Anche perché sostengono: “il piano in questione non è stato frutto di discussione in Consiglio Comunale, ne tanto meno approvato dallo stesso, tanto da potere essere oggetto di modifica o integrazione del P.R.G. del Comune di Messina. Il P.R.P è il frutto di una proposta da parte del precedente presidente dell’Autorità Portuale di Messina e “impropriamente- approvato dal Commissario Straordinario Gaspare Sinatra, che dal nostro punto di vista avrebbe fatto meglio a limitare il proprio intervento alla ordinaria amministrazione fino al nuovo costituendo Consiglio Comunale-.
“In più occasioni gli scriventi hanno richiesto specifici incontri al neo Presidente dell’Autorità Portuale dr. Dario Lo Bosco, che ad oggi sono rimaste prive di riscontro, nel tentativo di rappresentare le gravi condizioni in cui versano i lavoratori della Zona Falcata e l’impedimento allo sviluppo delle attività produttive in una città già in agonia occupazionale, scaturenti dall’eventuale approvazione del proposto PRP, che comporterebbe la quasi sparizione delle aree destinate alla cantieristica navale e per di più rimarrebbero senza alcun collegamento con la città e le grandi vie di comunicazione, e per discutere, invece, dei provvedimenti , a nostro avviso, necessari per sviluppare la cantieristica navale-.
