Crisi Rodriquez: «Messina non può permettersi un altro duro colpo». Cgil, Cisl e Uil si appellano a Lombardo

Crisi Rodriquez: «Messina non può permettersi un altro duro colpo». Cgil, Cisl e Uil si appellano a Lombardo

Crisi Rodriquez: «Messina non può permettersi un altro duro colpo». Cgil, Cisl e Uil si appellano a Lombardo

mercoledì 17 Giugno 2009 - 16:46

I sindacati si rivolgono al presidente della Regione, chiedendogli di convocare tutte le parti interessate. Genovese e Alibrandi (Cisl): «Il tentativo di scippo che denunciamo da anni è compiuto»

«La città di Messina non può permettersi un altro durissimo colpo alla sua già asfittica economia». Con queste parole Cgil, Cisl e Uil si rivolgono al presidente della Regione Raffaele Lombardo, al quale nel pomeriggio hanno inviato una lettera-appello chiedendogli di convocare le parti interessate al caso Rodriquez. Un incontro che era già stato richiesto il 22 aprile scorso, quando il rappresentante dell’azienda aveva assicurato che la Immsi di Roberto Colaninno non aveva alcuna intenzione di chiudere lo stabilimento di Messina, promettendo per altro che nel giro di trenta giorni sarebbe stato presentato un piano industriale. Ad oggi non solo non c’è alcun piano industriale, ma proprio Colaninno afferma che la Rodriquez di Messina sarà solo un cantiere satellite del gruppo industriale.

«C’è preoccupazione e grande tensione tra i lavoratori – scrivono i rappresentanti di Fiom Cgil, Fim Cisl Uilm Uil – dopo l’ennesimo voltafaccia posto in essere dal management aziendale e dal suo presidente Colaninno, che con le sue dichiarazioni toglie di fatto alla Rodriquez di Messina ciò che aveva avuto in passato, cioè la funzione e il ruolo di coordinamento dei cantieri del gruppo». Per questo viene chiesta a Lombardo «la convocazione delle parti interessate in sede regionale, per dar seguito ed efficacia agli impegni già assunti dall’azienda nei confronti delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali. Non riteniamo superfluo sottolineare che la Rodriquez, per la città di Messina e la Sicilia intera, rappresenta l’ultima ed importante azienda per la costruzione di aliscafi e motoscafi per la navigazione veloce, senza tralasciare il fatto che dà occupazione a trecento lavoratori (tra diretti e ditte dell’indotto)».

In mattinata sul caso erano intervenuti il segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese e il segretario provinciale della Fim Cisl Antonino Alibrandi: «Il tentativo di scippo che denunciamo da anni, adesso è compiuto. Siamo arrabbiati perché per mesi abbiamo condotto una campagna di protesta e al tempo stesso di informazione su quello che il gruppo Immsi intendeva fare. I nostri allarmi sono stati liquidati come eccessivi, gli incontri alla Regione e con la politica locale sono serviti soltanto a allungare i tempi di un intervento deciso da parte delle Istituzioni. Oggi invece tutto si presenta chiaro agli occhi della città come avevamo mesi fa denunciato».

S.C.

(foto Sturiale)

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