Danneggiamento alla sede del Goi Valle del Peloro. Identificato il responsabile

Danneggiamento alla sede del Goi Valle del Peloro. Identificato il responsabile

Redazione

Danneggiamento alla sede del Goi Valle del Peloro. Identificato il responsabile

venerdì 27 Marzo 2009 - 12:18

Ad appiccare l'incendio e distruggere a martellate il citofono è stato un dipendente Inpdap convinto di essere perseguitato dia soci della loggia

E’ stato identificato dai poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale il responsabile dei danneggiamenti alla sede del Gran Oriente d’Italia Valle del Peloro. Si tratta del cinquantacinquenne Antonino Russo, dipendente Inpad.

L’uomo era conmvinto che i membri della loggia lo perseguitassero. Avessero addirittura le chiavi del suo appartamento, e che più volte si fossero introdotti nel suo appartamento. Per questo motivo cambiava di continuo la serratura e aveva istallato un cancello in ferro davanti la porta di casa, che chiudeva con tre catene e altrettanti lucchetti.

Questo il motivo per cui Antonino Russo, il 13, 16, 24 e 25 marzo avrebbe danneggiato la sede della loggia massonica di via Santa Cecilia, arrivando in un episodio a colpire con calci e pugni uno dei membri. L’uomo che si trovava in semilibertà dal 6 marzo scorso, è stato denunciato dagli agenti dell’ufficio prevenzione generale per danneggiamento aggravato, violazione di domicilio e minacce. L’uomo è stato rintracciato ieri pomeriggio di poliziotti nella sua abitazione di Camaro San Luigi.

All’interno dell’abitazione c’era un contenitore con numerosi lucchetti, che Russo aveva sostituito perché convinto che i membri della loggia avessero le copie delle chiavi. Trovati anche il casco e la chiave inglese con cui il 24 sera Antonino Russo era stato notato mentre smantellava la serratura d’ingresso del portone dello stabile in via Santa Cecilia. Come ricostruito dagli agenti dell’ufficio prevenzione generale, Russo il 13 marzo aveva preso a calci il portoncino al primo piano dove si trova la sede del Goi valle del Peloro. Un socio che si trovava dentro aveva aperto la porta a Russo che si era scagliato contro l’uomo prendendolo a calci e pugni e minacciandolo. Il 16 ha preso a mazzate il portone distruggendo alcune assi. Il 24 sera è stato notato da alcuni testimoni che a bordo di ciclomotore è arrivato davanti al portone in via Santa Cecilia e impugnando una chiave inglese rossa avvolta in un sacchetto di plastica ha rotto la serratura del portone principale, preparandosi la strada per l’indomani mattina, quando il 25 mattina ha tentato di appiccare le fiamme al portoncino.

Identificato grazie alle varie testimonianze all’uomo è stata notificata la denuncia, nel contempo il magistrato del tribunale di sorveglianza ha revocato la semilibertà per Russo che è tornato in carcere dove sconterà la condanna a 2 anni e 4 mesi per violenza privata, minacce e sequestro di persona ai danni della convivente.

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