Il dramma della disoccupazione colpisce più di quattromila persone: ecco tutti i numeri della crisi

Il dramma della disoccupazione colpisce più di quattromila persone: ecco tutti i numeri della crisi

Redazione

Il dramma della disoccupazione colpisce più di quattromila persone: ecco tutti i numeri della crisi

martedì 31 Marzo 2009 - 14:50

La Cgil presenta il secondo report sulla provincia di Messina: nei primi due mesi dell’anno persi 3200 posti di lavoro, più di quattromila hanno modificato la propria condizione. Tessile, cantieristica, sanità privata e appalti pubblici i settori più coinvolti

3200 posti di lavoro persi nei primi due mesi dell’anno, 4188 persone che hanno modificato, in peggio, la propria condizione lavorativa, aumento del 47 per cento delle richieste di mobilità. Questi sono i numeri, crudi e agghiaccianti, della terribile crisi occupazionale che si è abbattuta sulla provincia di Messina. Li ha forniti oggi la Cgil nel suo secondo report, presentato dal segretario generale Lillo Oceano e dalla responsabile dell’Unità di crisi, Isabella Calì (nella foto).

L’ultimo mese ha visto aggiungersi i settori del tessile e della sanità privata a quello che ha mostrato le maggiori sofferenze dall’inizio del 2009, quello della cantieristica, con la punta dell’Iceberg della Rodriquez. «Il primo bilancio – afferma Oceano – ci dice che la nostra decisione di monitorare gli effetti della crisi per cercare di prevenirne ed arginarne le conseguenze è stata lungimirante. Non a caso nel precedente report avevamo lanciato l’allarme sulla Rodriquez. Fatto questo che ci ha consentito di richiedere l’attivazione dei Tavoli anticrisi e l’intervento in sinergia con le istituzioni. Un percorso che con il Comune sta portando a risultati».

Dicevamo del tessile: da febbraio hanno chiuso quattro aziende nella zona nebroidea, con la perdita di 190 posti. Parliamo della “Confezioni Italia”, della “Manifatture Marianna”, de “Il Picchio” de “La Primula”, che si aggiungono a “Dolce Donna” e “Carpe Diem”, alla “I.T.E. srl Industria Tessile Europea” e alla nota “Castello srl”, con queste ultime aziende che hanno richiesto l’avvio della procedura CIGS.

La sanità privata: le Case di Cura “Cappellani” e “S. Rita” hanno avviato la mobilità per quindici dipendenti, segno, secondo la Cgil, delle ripercussioni delle nuove modalità di gestione del budget regionale della sanità. E poi il turismo, che colpisce in particolar modo la zona ionica: in crisi sono l’associazione albergatori Giardini Naxos, il Capo Taormina e Naxos Beach, realtà per le quali il calo di prenotazioni comporterà la mancata riassunzione per trenta lavoratori e la rimodulazione in negativo dell’orario di lavoro.

Ma la crisi investe un po’ tutti i settori (eccezion fatta per quello energetico): dal metalmeccanico alle industrie (chimiche, alimentari, della gomma e della plastica), dai laterizi, in difficoltà da oltre un anno (specie nell’area tirrenica tra Villafranca e Milazzo), al commercio, dall’agricoltura alle ceramiche, dall’alimentare all’artigianato, dalla vigilanza privata ai servizi di pulizia, dagli appalti pubblici all’informatica.

«Si pensi – fa notare Isabella Calì – che dal 20 febbraio ad oggi le sole richieste di mobilità sono passate da 391 a 716, con la perdita netta in 40 giorni di altri 325 posti di lavoro. E questi sono solo i dati relativi alle aziende con più di 15 dipendenti». Ci sono infatti anche tutte quelle piccole realtà, come l’Ottica Randazzo che ha fatto notizia per il nome che porta, che non trovano voce ma che stanno lentamente scomparendo.

(foto Dino Sturiale)

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