Emergenza rifiuti: Sinatra interrogato in Procura. Inchiesta ad una svolta

Emergenza rifiuti: Sinatra interrogato in Procura. Inchiesta ad una svolta

Emergenza rifiuti: Sinatra interrogato in Procura. Inchiesta ad una svolta

sabato 07 Giugno 2008 - 12:34

Il commissario straordinario è stato sentito per due ore.

Colpo di scena nell’inchiesta sull’emergenza rifiuti che nei giorni scorsi ha travolto Messina. Il sostituto procuratore Fabrizio Monaco stamani ha ascoltato per circa due ore il commissario straordinario del Comune, Gaspare Sinatra. Erano presenti due sottufficiali della sezione di Polizia giudiziaria dei Carabinieri che stanno indagando per individuare le responsabilità sull’emergenza che ha messo in ginocchio Messina. Il sostituto Monaco avrebbe cercato di scoprire i meccanismi che regolano i rapporti fra Palazzo Zanca, ATO 3 e Messinambiente e le ragioni dei contrasti che periodicamente provocano l’interruzione nella raccolta dei rifiuti. Il magistrato intende anche chiarire alcuni comportamenti di Sinatra nel periodo dell’emergenza. In particolare la mancata partecipazione del commissario straordinario al vertice convocato dal prefetto Alecci per cercare una soluzione. Sinatra si fermò diversi giorni a Palermo nonostante la città annaspasse sotto tonnellate d’immondizia ed i ripetuti del prefetto a rientrare in città per riprendere in mano le redini della situazione. Bocche cucite al termine dell’audizione non solo da parte di Sinatra ma anche del suo avvocato Giovambattista Freni. Quello di oggi è il primo atto ufficiale compiuto dal sostituto Monaco nell’inchiesta che gli è stata assegnata dal procuratore aggiunto Siciliano. Era stato lo stesso Siciliano due settimane fa ad avviare l’indagine esplorativa ed a sentire nel suo ufficio il presidente di Messinambiente Antonino Dalmazio, dell’ATO 3 Enrico Spicuzza, il segretario generale del Comune Ferdinando Coglitore ed Antonio Cama, funzionario responsabile dei rapporti con le aziende e le società a partecipazione comunale. I cinque fornirono spiegazioni sullo sciopero dei lavoratori di Messinambiente e sui debiti contratti da Comune ed ATO 3 proprio con Messinambiente. Adesso con l’interrogatorio del commissario straordinario l’inchiesta potrebbe essere giunta ad una svolta. Nei prossimi giorni la Procura potrebbe adottare dei provvedimenti a carico dei responsabili del disastro dei giorni scorsi. Bisogna ricordare che, a parte le cataste di rifiuti, furono incendiate circa 400 cassonetti con le conseguenze immaginabili sul piano della salute pubblica. Lo stesso direttore dell’ASL 5, Salvatore Furnari, nei giorni dell’emergenza lanciò un appello perché la diossina sprigionata dalle cataste di rifiuti incendiate poteva causare gravi danni alla salute soprattutto delle persone affette da problemi alle vie respiratorie. L’emergenza rientrò dopo il pagamento degli stipendi di aprile ai lavoratori di Messinambiente ma potrebbe ripetersi fra pochi giorni. Entro il 15 giugno dovranno essere corrisposti gli stipendi di maggio ed al momento le casse della società sono desolatamente vuote.

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