Dopo giorni di incertezza sul proprio futuro occupazionale, oggi i 17 lavoratori della Feluca scrivono al Prefetto. Una lettera aperta, sotto forma di appello-denuncia in cui chiedono al locale rappresentante del Governo di intervenire per risolvere la loro condizione e spiegano:
“Ci siamo seduti al suo Tavolo, qualche settimana fa, per rappresentarle il dramma che si profila ai danni di Feluca e nostro, dell’azienda che abbiamo contribuito a costituire e a mantenere in vita per assicurare un servizio utile e apprezzato a vantaggio della nostra città e della sua gente, delle nostre singole persone e delle nostre famiglie, della nostra dignità di Lavoratori.
Ci siamo sempre proposti in modo ‘aperto e collaborativo’, individuando e suggerendo (evidentemente ‘al vento’) soluzioni possibili e diverse, in modo proattivo ed immediato. Abbiamo ottenuto GRAZIE A LEI, una dilazione della ‘fine’ rappresentata dalla data di adunanza dall’Assemblea Soci in cui si discuterà della messa in stato di liquidazione di Feluca S.p.A. …e
‘liquefazione’ della dignità dei suoi ‘bravi e competenti’ Dipendenti.
Lei ha raccomandato che, nelle due settimane concordate al Tavolo con Lei, i Soci e i Sindacati, su richiesta della Provincia accolta dal Curatore fallimentare di Intermedia con immediatezza e dal Comune con ritrosia, si approfittasse per ‘lavorare’ in modo congiunto e concertato per la ricerca
della strada giusta da intraprendere per tutelare la continuità del Servizio e del Lavoro dei Dipendenti.
Da quel momento, dunque, attraverso le rappresentanze sindacali aziendali e le Segreterie Provinciali di Cisl, Cgil e Ugl, abbiamo provato a contattare Comune e Provincia, per collaborare e assicurarci – intanto – la certezza dei prossimi stipendi ovvero, innanzitutto, l’approvazione del Piano Servizi 2008 alla stima prospettata durante l’incontro con Lei.
Il Comune ha risposto ‘picche’ attraverso un serrato silenzio, il diniego degli incontri e, dunque, fattivamente nel protrarre un’assenza colpevole di decisioni fondamentali a garantire qualsiasi certezza della tutela dei nostri diritti, anche nel peggiore caso di una messa in stato di liquidazione
dell’Azienda. Le giustificazioni ‘strappate’ dopo ore di anticamera, alla disperata ricerca di un attimo di ‘interlocuzione’, nei corridoi di Palazzo di Città sono sempre state uguali, evidenziando l’assoluta superficialità nella cura della questione: “Il Comune non ha soldi e non può affrontare questi
oneri… Non abbiamo mai preso impegni di fronte al Prefetto… Ci occupiamo di voi ogni giorno….Ma quanto dovrebbe coprire il Comune?-
….ieri, il Comunicato che rende noti provvedimenti nuovi del Commissario, parla dell’affidamento diretto a Telecom di quei servizi tanto dibattuti tra l’Azienda e il Comune che, con delibera ‘antica’,incredibilmente sparita per anni, erano stati affidati proprio a Feluca: il rilevamento delle presenze…Dunque le casse del Comune sanno ben distinguere i destinatari… Di fronte a Telecom crolla ogni ritegno, ogni rispetto della dignità umana…
Su tale sistema evanescente una cosa soltanto, adesso, ci appare ferma, salda, certa: la Sua Correttezza e l’impegno verso il conseguimento di quel livello di legalità che è necessario per vivere in questo ambiente, dunque, il Suo ennesimo intervento a difesa delle nostre posizioni così ‘deboli’ di fronte ai giochi di potere così forti di un’impunità sedimentata per decenni.
Per questo, dato che l’Assemblea dei Soci, fissata nel 5 marzo, sta avvicinandosi pericolosamente in assenza del Tavolo che Lei stesso aveva auspicato tra Soci e Sindacati, per la ricerca di una soluzione condivisa della questione in essere, Le chiediamo accorati di volersi fare ancora una volta promotore di un incontro, nei primissimi giorni della prossima settimana ….
Ci perdoni per quest’ennesimo appello. Sappiamo che potrebbe trattarsi dell’ultimo atto di una sequela di azioni colpevolmente omissive
che oltraggiano profondamente le nostre dignità inviolabili e segnano in modo indelebile le nostre coscienze di giovani con un monito forte e l’invito ad una svolta etica nella gestione del nostro territorio, che ci riscatti da anni di acquiescenza verso logiche immorali e illegali.
Un’esperienza che informerà senza dubbio le nostre scelte di Cittadini nel prossimo appuntamento elettorale e che prenderà corpo nel disappunto e nell’avversione verso i padroni politici occulti di coloro che, colpevolmente e con incompetenza, stanno tentando di distruggere le fondamenta del
nostro presente e del nostro futuro… Eccellenza. Prima di ricorrere alla magistratura penale e contabile, non ci resta che Lei!-
