Ferrovie. Lettera di protesta della Cgil all'amministratore delegato Fs Moretti

Ferrovie. Lettera di protesta della Cgil all’amministratore delegato Fs Moretti

Redazione

Ferrovie. Lettera di protesta della Cgil all’amministratore delegato Fs Moretti

sabato 07 Marzo 2009 - 09:20

«Nei treni a lunga percorrenza non vengono messi in vendita tutti i biglietti». Per Oceano e Foti un “escamotage” per dimostrare di dimettere i trasporti nello stretto. Questa mattina a Palazzo Zanca convegno Orsa sull’inefficienze di Fs

Dopo la denuncia della scorsa settimana, la Cgil vuole vederci chiaro nella vicenda delle vetture letto – confort- sui treni notte che passano da Messina e che trasportano carrozze inibite ai passeggero. Il segretario generale della Filt Messina Pino Foti e il segretario generale della Camera del lavoro Lillo Oceano hanno dunque deciso di inviare una lettera all’amministratore delegato di FS Mauro Moretti, al ministro Matteoli, al presidente della regione Lombardo nella quale si denuncia formalmente la presenza, nella composizione dei treni a lunga percorrenza, di due vetture letto i cui posti non vengono messi in vendita.

«Da circa un mese, e quotidianamente, – scrivono gli esponente sindacali – due delle vetture in composizione ai treni espressi (lunga percorrenza) da e per la Sicilia, vengono puntualmente inibite alle prenotazioni con l’inspiegabile decurtazione del personale di scorta. Le ovvie conseguenze di questa scelta sono, oltre ad un aumento dei disagi per i passeggeri che si vedono così negata la possibilità di usufruire di tale servizio, anche quelle di un mancato guadagno da parte dell’azienda – spiegano Foti e Oceano -. Portare a spasso per tutto il Paese carrozze vuote su un treno che, per di più, come accaduto lo scorso 20 febbraio, in poche ore riesce a saturare l’offerta dei posti, non ha alcuna giustificazione né in termini di depauperamento o usura del materiale rotabile, visto che le carrozze in questione non vengono invitate per eventuali riparazioni, e nemmeno per mancanza del personale di scorta, dato che quest’ultimo, dipendente WL, viene forzatamente messo in congedo con la motivazione che è proprio Trenitalia ad inibire».

La Filt e la Cgil di Messina evidenziano come, in base a questa prassi, nei conteggi ufficiali le carrozze viaggianti ma inibite ai passeggeri finiscano per dimostrare la scarsità della domanda rispetto al servizio offerto e prestare così argomentazioni a chi vorrebbe ridurre i treni da e per la Sicilia. «L’unico risultato che si può logicamente raggiungere attraverso questa pratica attuata da tempo a macchia di leopardo dall’azienda ferroviaria è quello di falsare il rapporto tra i Km treno ed i passeggeri mediamente trasportati».

Secondo quanto segnalatoci da alcuni lettori, inoltre, da qualche giorno sembra siano stati soppresso, o comunque ulteriormente ridotti i treni a lunga percorrenza che dalla Sicilia o dalla Calabria permettono di raggiungere “direttamente” l stazione di Roma Termini: secondo quanto appreso, infatti, i passeggeri sarebbero costretti a fare scalo a Napoli e da lì, salendo a bordo delle nuove “Frecce Rosse”, raggiungere le mete desiderate, tanto viaggiando di giorno quanto di notte.

E di inefficienze del trasporto ferroviario si discuterà questa mattina a Palazzo Zanca nel corso del convegno organizzato dall’OrSa “Cristo di è fermato a Lamezia Terme”: «un incontro che vuole essere la solita passerella di sindacalista e politici – spiegano gli organizzatori – ma un confronto diretto fra parti sociali, datoriali e politica bipartisan sullo scottante tema dei trasporti in meridione e sulla crisi economica che vede Messina fra le prime vittime della recessione».

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