Giuffrè: -A Messina tre anni indimenticabili. Porterò sempre la città nel cuore-

Giuffrè: -A Messina tre anni indimenticabili. Porterò sempre la città nel cuore-

Giuffrè: -A Messina tre anni indimenticabili. Porterò sempre la città nel cuore-

sabato 22 Dicembre 2007 - 13:33

Tre anni non sono pochi, specie per chi ha svolto il proprio lavoro con passione e professionalità. Santi Giuffrè l’otto gennaio lascerà la Questura di Messina per assumere l’incarico di reggente di quella reggina. Una promozione che suona come riconosimento per l’attività svolta al di qua dello Sretto. E come sempre, quando si lascia un incarico, è tempo di bilanci. Quelli di Giuffrè sono ampiamente positivi: -Si,indubbiamente lascio Messina con grande nostalgia -ammette il Questore- sono stati tre anni nei quali abbiamo ottenuto ottimi risultati sia sul piano della lotta alla criminalità che su quello della presenza sul territorio. Sono soddisfatto del lavoro compiuto non solo da me ma dai miei più stretti collaboratori e dalla Polizia tutta. Adesso mi aspetta un incarico un po’ diverso in una sede particolare come quella di Reggio dove ci saranno problemi diversi da affrontare rispetto a Messina-. Il giorno del suo insediamento a Messina Giuffrè si pose come obiettivo una presenza sempre più capillare della Polizia sul territorio. Oggi può ritenerlo un traguardo centrato: -Si, uno degli aspetti più importanti secondo me, è portare la Polizia a contatto con la gente. Far sentire la popolazione sicura, garantita dalla presenza costante delle forze dell’ordine. In quest’ottica si inseriscono l’apertura del commissariato Nord all’Annunziata, in un quartiere finora un po’ decentrato da questo punto di vista, ed il potenziamento del Commissariato Sud. Poi mi piace ricordare l’apertura dell’URP in Questura, l’ufficio relazioni con il pubblico presso il quale i cittadini possono rivolgere per presentare le proprie istanze e richieste-. Indubbiamente sono risultati ascrivibili alla gestione Giuffrà ma il Questore non nega di lasciare Messina con un grande cruccio: -Mi sarebbe piaciuto trovare per la Questura locali più ampi e funzionali. Una collocazione più comoda per tutti ma non è stato possibile. Tuttavia è chiaro che quando si traccia un bilancio ci si accorge che ci sono tanti obiettivi che non si ha avuto la possibilità, per vari motivi, di raggiungere-. Gioie e dolori in tre anni si sono alternati ed hanno scandito il triennio di Giuffrè. Importanti successi ma anche qualche momento difficile: -I successi si ricordano più volontieri -sorride il Questore- ma anche i giorni più complicati servono come bagaglio d’esperienza. Ricordo volentieri le tante operazioni antimafia che ci hanno consentito di sgominare alcuni clan cittadini e tanti singoli interventi che comunque ritengo siano stati importanti. Fra i giorni difficili ricordo, al momento del mio arrivo a Messina, le manifestazioni di protesta dei tifosi contro la ventilata retrocessione della squadra giallorossa, a mio avviso ingiusta. E poi il derby con il Catania seguito alla morte dell’ispettore Raciti. Momenti che abbiamo gestito al meglio ma sono state comunque situazioni particolarmente complesse-. A pochi giorni dal suo addio a Messina il questore rivolge un saluto alla città e formula anche qualche consiglio: -Una città fra le più belle d’Italia, sicuramente la provincia siciliana dotata delle migliori bellezze naturali. La ricorderò sempre con piacere e comunque trasferendomi a Reggio mi sposto di poco e dunque sarò sempre vicino affettivamente a Messina. Ai cittadini posso solo dire che dovrebbero guardare avanti e non fermarsi a piangere sul latte versato. Se una cosa non va è inutile star lì a lamentarsi o dire sempre che nelle altre città le cose vanno meglio. Bisogna rimboccarsi le maniche anche perchè le classifiche sulla qualità della vita lasciano il tempo che trovano. Durano l’arco di ventiquattro ore, poi non contano più nulla. E’ questo che i messinesi devono capire e allora le cose potranno anche cambiare-.

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