Incendi: la Procura indaga sui roghi dei giorni scorsi

Incendi: la Procura indaga sui roghi dei giorni scorsi

Incendi: la Procura indaga sui roghi dei giorni scorsi

venerdì 30 Maggio 2008 - 20:02

La magistratura intende incastrare i responsabili dei gravi incendi. Indagini affidate al Corpo Forestale

Dopo tre giorni d’inferno può essere considerata finita l’emergenza incendi. Fino ad oggi pomeriggio ancora dei residui focolai erano accesi in alcuni comuni della provincia ma la situazione è ormai sotto controllo.

A questo punto è il momento di individuare i responabili dei roghi che hanno provocato un autentico disastro fra Messina e Milazzo. Che gli incendi siano quasi tutti dolosi nessuno ormai ha dubbi. Neanche in Procura ed, infatti, il procuratore aggiunto Pino Siciliano ha aperto un fascicolo per tentare di incastrare i responsabili degli incendi degli ultimi giorni. Saranno gli uomini del Corpo Forestale ad indagare e cercare le prove del dolo e possibilmente i piromani. Già lo scorso anno la Forestale riuscì ad arrestare l’uomo che neòl mese di luglio incenerì i boschi di Rodia, Curcuraci, Faro Superiore, Castanea e zone limitrofe. Con loro grande sorpresa si trattava di un loro collega, un trimestrale di San Fratello, Giuseppe Lombardo Pontillo, recentemente condannato a quattro anni di reclusione per quegli incendi. Non solo. Ma Il gup, per la prima volta, ha stabilito un risarcimento, da liquidarsi in separata sede, per lo Stato, la Regione Siciliana, Legambiente e Wwf che si erano costituite parte civile. Lombardo Pontillo possedeva anche una mandria ed effettuava la transumanza proprio su Peloritani. Secondo gli uomini della Forestale avrebbe appiccato il fuoco proprio per consentire ai pascoli di rigenerarsi. Intanto prosegue la conta dei dannispecie nella zona di Spadafora. Quattro abitazioni private e dieci case coloniche distrutte, una fabbrica di Spadafora incenerita, terreni, coltivazioni e serre devestate dal fuoco e naturalmente anche un ferito grave e diversi intossicati. Al più presto dovrebbero arrivare i primi 20.000 a favore delle famiglie più colpite ma molti comuni stanno già presentando al governo la richiesta per lo stato di calamità naturale.

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