Letterio Campagna custodiva in una villetta di San Filippo un vero e proprio arsenale ed ingenti quantitativi di droga
Quindici anni e mezzo di reclusione sono stati inflitti dal gip Antonino Genovese, con il rito abbreviato, a Letterio Campagna, ritenuto il custode delle armi e della droga del clan di Mangialupi. L’uomo, inoltre, è stato ritenuto capace d’intendere e di volere.
Il sostituto procuratore della DDA, Giuseppe Verzera aveva chiesto la condanna a 20 anni. L’uomo era stato arrestato il 25 gennaio dell’anno scorso quando, in un casolare di contrada Murazza, fra San Filippo Inferiore e Superiore, in uso a Campagna, gli agenti della Mobile scoprirono un vero arsenale e notevoli quantitativi di droga.
Dietro una finta parete c’erano 3 fucili mitragliatori, 15 pistole, 3 pistole mitragliatrici calibro 9, 1 fucile semiautomatico, munizioni ordinarie e da guerra, 4 silenziatori 116 detonatori a miccia, più di 2 chili di eroina, 6 chili di cocaina e una busta di plastica contenente mannitolo, sostanza utilizzata per tagliare la droga.
Con Letterio Campagna furono arrestati i due figli ma, durante l’interrogatorio davanti al gip, l’uomo li scagionò entrambi. Raccontò che i figli non sapevano assolutamente nulla della presenza di armi e droga in quella villetta e di ciò che accadeva fra quei muri.