Interventi post-alluvione. Viaggio tra i cantieri del Genio Civile, alla scoperta delle “opere invisibili”

Interventi post-alluvione. Viaggio tra i cantieri del Genio Civile, alla scoperta delle “opere invisibili”

Interventi post-alluvione. Viaggio tra i cantieri del Genio Civile, alla scoperta delle “opere invisibili”

mercoledì 19 Gennaio 2011 - 06:52

Procedono i lavori di messa in sicurezza finanziati da Protezione Civile e Regione ed assegnati al Genio Civile. L’ing. Sciacca illustra gli interventi finora effettuati lungo il torrente Lumbri di Giampilieri Superiore e Saponarà di Scaletta Zanclea

«In alcuni casi mi piace definirle opere invisibili. Si tratta di lavori che certo non possono essere giudicati per il loro impatto estetico, anche perché spesso vengono notati solo da occhi esperti, ma la loro importanza è superiore a tutto il resto». E’ così che l’ing. Capo del Genio Civile Gaetano Sciacca ama definire gli interventi previsti dall’Opcm 3815 per la messa in sicurezza dei territori colpiti dall’alluvione del 1.ottobre 2009, finanziati da Regione e Protezione Civile. Ventuno in totale i cantieri sotto controllo del Genio Civile: tre quelli ultimati, molti sul punto di essere terminati, altri ancora in fase di avanzamento.

Opere invisibili, così come le etichetta Sciacca, che ad osservarle da vicino sembrano quasi essere sempre esistite, tale è l’importanza che esse assumono in quella politica di messa in sicurezza del territorio che l’ing. Capo “predica” dal lontano 2007, anno d’insediamento presso gli uffici di via dei Mille.

Siamo a Giampilieri, a ridosso del Torrente Lumbri: mentre osserviamo il grande tombino cubico (3mx3m) che da ora in poi conterrà l’eventuale discesa massiccia ed improvvisa di detriti e pietre, non possiamo non pensare al fango che nella notte di ottobre otturò interamente il sottopassaggio che dalla statale conduce al paese, impedendo così di salvare tante vite. Il livello raggiunto dalla terra è ancora ben visibile lungo le pareti. Accompagnati da Sciacca oltrepassiamo il cancello che delimita la zona del cantiere, ormai ultimato, e risaliamo il tunnel collocato lato monte, fino ad arrivare ai piedi della collina dove è stata realizzata una grande vasca di contenimento seguita da uno scalone che da questo momento in poi controllerà e direzionerà l’arrivo di nuove ondate di fango.

In termini tecnici i lavori realizzati dall’impresa “Carmelo Gangemi” e consegnati l’otto marzo scorso, per un importo complessivo di quasi 500 mila euro, riguardano il “ripristino della funzionalità idraulica e la riduzione del rischio idrogeologico in corrispondenza del Lumbri”. Gli interventi proseguono anche nella zona di Giampilieri Marina dove in corrispondenza del letto del torrente, i bobcat continuano a scavare per consentire la creazione di un naturale tragitto delle acque fino al mare. «Riuscire ad ottenere la fiducia ed in molti casi anche il consenso delle persone per magari demolire l’abitazione o far passare una ruspa sotto la porta di casa è stata forse la fase più complicata del lavoro» spiega Sciacca «la maggior parte di loro ti osservava con sospetto e diffidenza».

Particolarmente complessa in tal senso l’opera di convincimento resasi necessaria nel comune di Scaletta Zanclea, letteralmente diviso in due dal torrente impazzito. Qui infatti sono stati buttati giù tanti manufatti e in ciascun caso è stato essenziale far capire ai cittadini che talune demolizioni sono state indispensabili per mettere in sicurezza l’intera comunità. Oggi nel piccolo comune ionico i lavori principali sono quelli in fase di esecuzione nel bacino del torrente Saponarà, effettuati dalle imprese “Figliozzi Costruzioni Srl” (a monte dell’abitato) e -C.I.P.E.A. Soc. Coop- (zona centro abitato). In questo caso non ci si trova di fronte ad un’opera invisibile, bensì ad un lavoro di cui è possibile apprezzare anche l’aspetto estetico: quelle che volgarmente definiamo “colonne” costituiscono una grande briglia selettiva che appunto “seleziona” il passaggio dei detriti evitando che i più ingombranti finiscano a valle. Alle spalle si lavora per la realizzazione di un’altra grande vasca che conterrà il flusso di acqua e fango irreggimentato dalle alte pareti in cemento realizzate lungo i lati della parete collinare. (Elena De Pasquale)

cliccando su photogallery tutti gli scatti di Dino Sturiale

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