La storia del “Marullo- di Bisconte è complessa per quanto lunga. A commentarla con profonda amarezza è il Consigliere della Terza Circoscrizione Libero Gioveni, perplesso sulla gestione di uno dei pochi impianti calcistici della nostra città.
La sofferenza cominciò all’epoca in cui, per adeguare alle norme di sicurezze il campo sportivo, vennero appaltati i lavori di adeguamento della tribuna coperta per un importo a base d’asta di € 124.421,04. I lavori però, cominciarono l’anno dopo a causa di una ditta che inoltrò ricorso per la regolarità della gara e intanto, in quel lungo arco di tempo, il Camaro (militante nel campionato di Eccellenza) e le altre squadre dilettantistiche minori, furono costrette ad emigrare altrove per poter disputare le partite interne. Lo scorso anno lo stadio diventa fruibile, ma la gioia, soprattutto per il Camaro, di disputare le gare interne con i supporter sugli spalti dura poco. La mancanza del Nulla Osta da parte del Prefetto costringe tutt’ora le compagini a disputare le sfide in casa a porte chiuse e così il sogno di questi anni, s’infrange su di un documento.
Ma l’ennesimo strambo episodio si verifica la scorsa settimana, quando la gara interna dei gialloblù non viene disputata per l’allagamento del terreno di gioco: niente di strano, se non fosse che per migliorare il deflusso delle acque nel campo di gioco, nelle passate settimane Palazzo Zanca aveva fatto eseguire alcuni lavori di drenaggio, ritenuti indispensabili soprattutto in questo periodo di forti piogge.
“E’ ormai uno dei tanti paradossi cittadini; anzi, forse è il caso di dire, il simbolo del declino della Messina sportiva-, commenta Libero Gioveni. Come si fa a dargli torto?
