Mercato Zaera in mano alla mafia: il pm Verzera ha sentito il sindaco Buzzanca

Mercato Zaera in mano alla mafia: il pm Verzera ha sentito il sindaco Buzzanca

Redazione

Mercato Zaera in mano alla mafia: il pm Verzera ha sentito il sindaco Buzzanca

mercoledì 12 Novembre 2008 - 15:05

Il primo cittadino ascoltato come persona informata sui fatti. Nuovo sequestro della Mobile a Palazzo Satellite

Il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, è stato sentito, come persona informata dei fatti, nell’inchiesta sulla gestione del mercato Zaera da parte del clan Vadalà Campolo.

Buzzanca è stato ascoltato dal sostituto della DDA, Giuseppe Verzera, titolare della clamorosa inchiesta. Il primo cittadino ha fornito alcune spiegazioni ed ha spiegato il funzionamento della struttura di via Cesare Battisti per quel concerne le competenze di Palazzo Zanca.

Il sostituto Verzera, dopo aver fatto arrestare i presunti appartenenti al clan Vadalà Campolo, ha avviato il filone relativo alle responsabilità di esponenti politici e funzionari comunali che avrebbero lasciato in mano al clan capeggiato da Armando Vadalà Campolo la gestione del mercato Zaera.

Intanto gli investigatori della Squadra Mobile. Coordinati dal dirigente Marco Giambra, si sono recati al compartimento Commercio, Industria ed Artigianato di Palazzo Satellite dove hanno acquisito un’ampia documentazione che ora passerà al vaglio dagli inquirenti.

Un ulteriore passo avanti nell’inchiesta che lascia presupporre l’imminente emissione di avvisi di garanzia a carico di figure istituzionali che dovranno essere sentite dagli investigatori.

Il 3 novembre scorso il PM Verzera aveva firmato 12 avvisi di conclusione delle indagini a carico di altrettante persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa,estorsione, usura e detenzione di armi. Fra queste, oltre al presunto boss Armando Vadalà Campolo, un ex ispettore di Polizia ed un ex carabiniere. Il clan, secondo quanto accertato dalla Squadra Mobile, decideva quali commercianti potevano lavorare al mercato Zaera, gestivano i servizi di pulizia e vigilanza ed imponevano il pizzo settimanale a tutti gli ambulanti.

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