Non chiuderanno, almeno per il momento, le guardie mediche siciliane. Un provvedimento che aveva scatenato un vespaio di polemiche, facendo scendere sul piede di guerra non solo gli operatori sanitari ma anche sindaci e semplici cittadini dei comuni interessati ai tagli.
Lo ha deciso l’assessore regionale alla Sanità, Lagalla, stasera al termine degli incontri avuti con i Direttori Generali e gli organi tecnici delle nove aziende sanitarie locali e con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. L’accordo consente alla Regione di perseguire le economie previste dal piano di rientro, cioè circa 8 milioni di euro.
Non sono riuscite però ad evitare la scure dell’assessorato alla Sanità 125 guardie mediche turistiche, che produrranno alle casse della Regione un risparmio di 4 milioni e 300 mila euro. Nelle località turistiche, durante la stagione estiva, saranno trasferiti i presidi di guardia medica ordinaria operanti nei comuni più vicini.
L’accordo raggiunto stasera prevede, comunque, l’anno prossimo la chiusura di 22 guardie mediche in tutta la Sicilia, individuate nelle sedi coperte da più presidi o in comuni tra loro in continuità territoriale. Tagli che consentiranno un ulteriore risparmio di 5 milioni e mezzo di euro.
