Riduzione di pena, oggi in Corte d’Assise d’appello, per il ventenne che tre anni fa uccise l’ex dirigente della Spadaforese Eugenio Parisi.

I giudici di secondo grado oggi gli hanno inflitto 12 anni e 2 mesi contro i 16 anni e 2 mesi a cui era stato condannato dal gup Maria Teresa Arena. Ad Ottavio Oliviero è stata riconosciuta l’attenuante della provocazione ed esclusa l’aggravante dei futili motivi. Da qui lo sconto di pena di quattro anni.

Il Procuratore Generale Melchiorre Briguglio aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado.

La vicenda risale al 15 febbraio 2007. Dopo una partita giocata a Milazzo Parisi si offrì di riaccompagnare a casa, a Messina, il giovane calciatore della Spadaforese. Con loro anche un altro compagno di squadra che arrivò regolarmente a casa. Di Parisi non si seppe più nulla ed in serata i familiari, allarmati per la prolungata assenza, avvertirono i Carabinieri. Il cadavere del dirigente della Spadaforese fu scoperto da un passante in una piazzola di sosta a Tremonti. Era coperto con fogli di giornale e presentava una vasta ferita al capo.

Naturalmente i primi sospetti si incentrarono su Oliviero. Quando i Carabinieri si presentarono a casa sua trovarono nella lavatrice i vestiti macchiati di sangue.

Il giovane centrocampista messo alle strette confessò tutto. Disse di aver aggredito con calci e pugni Parisi e di averlo poi colpito con una grossa pietra perché il dirigente lo aveva condotto in un luogo appartato ed avanzato alcune richieste di carattere sessuale. Al rifiuto del giovane Parisi avrebbe minacciato di lasciarlo a Tremonti anziché accompagnarlo a casa. Lì sarebbe scattata la furia omicida di Oliviero che poi, dopo aver ucciso Parisi, si allontanò con la sua macchina. L’auto fu poi ritrovata parcheggiata in una traversa di viale Giostra.