Omicidio Rosario Mesiti: sconti di pena per Bonaffini e Morvillo

Omicidio Rosario Mesiti: sconti di pena per Bonaffini e Morvillo

Omicidio Rosario Mesiti: sconti di pena per Bonaffini e Morvillo

martedì 27 Maggio 2008 - 12:25

Aveva ucciso lo zio che dodici anni prima gli aveva assassinato il padre. Una vendetta covata a lungo ed in silenzio ma esplosa al momento più opportuno. Ora Benedetto Bonaffini, 25 anni ha ottenuto un sensibile sconto di pena da parte dei giudici della Corte d’Assise d’Appello. E con lui il suo complice Antonino Morvillo, 26 anni.

A Bonaffini sono stati inflitti 20 anni di reclusione dieci in meno rispetto alla sentenza di primo grado. I giudici di appello gli hanno riconosciuto le attenuanti generiche escludendo le aggravanti e l’articolo sette cioè aver agito con metodo mafioso. Sconto anche per Morvillo, il giovane che guidava il ciclomotore Scarabeo Aprilia con il quale i due fuggirono dopo l’omicidio. Morvillo era stato condannato in Assise a 18 anni. Esclusa anche per lui l’aggravante di aver agito in un contesto mafioso.

Bonaffini fu arrestato dalla Squadra mobile di Messina, nel novembre 2006, a Milano dove si nascondeva presso alcuni parenti. Il provvedimento cautelare nei suoi confronti e di Morvillo fu firmato dal Gip Giovanni De Marco su richiesta dei sostituti procuratori della Dda Giuseppe Verzera e Paola Santangelo. Secondo l’accusa Bonaffini meditava da molto tempo il delitto. Mesiti era stato scarcerato solo otto mesi primi dopo aver scontato 11 anni di reclusione proprio per l’uccisione di Carmelo Bonaffini. Lo uccise nel ‘94 davanti alla sua abitazione di Minissale per forti dissidi familiari. A quei tempi Benedetto Bonaffini aveva solo 9 anni, ma l’odio nei confronti dello zio non si è mai stemperato. In più il giovane era sottoposto agli sfottò degli amici che gli ricordavano che l’assassino del padre era tornato in libertà E così la mattina del 22 agosto 2006 Bonaffini si fece accompagnare da Morvillo al mercato Zaera dove lo zio lavorava. Lo sorprese alle spalle e gli sparò al torace e finendolo con un colpo di grazia al volto. Il due giovani fuggirono ma le indagini della Mobile e le testimonianze li incastrarono irrimediabilmente.

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