Altri due arresti intorno a Giuseppe Mulè, il boss latitante da due mesi. All’alba la Squadra mobile ha arrestato Giovanni Rò, 22 anni, fratello di Floriana, la compagna di Mulè arrestata la scorsa settimana, e Domenico Bonasera, 28 anni, accusati di estorsione aggravata dai metodi mafiosi, porto d’armi illegale, daneggiamenti, con l’aggravante di aver agito con metodi mafiosi. I due facevano parte del gruppo che il boss si è creato intorno, dopo la scarcerazione, per portare avanti le estorsioni. A finire nel mirino del gruppo è stato un barbiere di via Palermo, avvicinato nel febbraio scorso da Giovanni Rò che gli ha chiesto il pizzo per conto di Mulè. La richiesta era di 20 mila euro, accompagnata quasi immediatamente dalla ormai nota escaletion di messaggi intimidatori, anche via sms, minacce e danneggiamenti. L’ultimo, lo scorso 25 ottobre, quando contro la saracinesca dell’esercizio commerciale sono stati esplosi alcuni colpi di pistola calibro 7,65. Pistola ritrovata successivamente dalla polizia proprio nell’abitazione degli arrestati di oggi. Gli agenti hanno anche scoperto che il più grave atto intimidatorio aveva convinto il barbiere a pagare, sebbene soltanto 300 euro. Il contatto più stretto col barbiere ce l’aveva Giovanni Rò. Bonasera, invece, aveva il compito di assicurarsi che le estorsioni del gruppo procedessero senza intoppi.
Con quelli di oggi, salgono a 9 gli arresti operati dalla Polizia tra gli uomini di Mulè, latitante da ormai due mesi. A coordinare l’indagine è stato il capo della Squadra mobile, Marco Giambra, ed il dirigente Giuseppe Anzalone. L’ordinanza custodiale in carcere è stata siglata dal Gip Antonino Genovese su richiesta del pm della Dda, Vincenzo Barbaro.
