Due condanne a 6 anni 4 mesi per Enzo Marti e 3 anni e 8 mesi per Salvatore Campisi. Assoluzione invece per Enrico Fumia. Si è concluso oggi davanti al gup Giovanni De Marco il rito abbreviato scelto da tre degli imputati delll’operazione antimafia -Vivaio- condotta nel 2008 dalla Dda di Messina. I pm Giuseppe Verzera e Francesco Massara avevano chiesto per Marti 8 anni di reclusione, 6 per Campisi e 10 per Fumia.
Trenta gli indagati, quindici le ordinanze di custodia cautelare notificate dai Carabinieri ai destinatari accusati di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti e detenzione illegale di armi. Al centro dell’indagine portate aventi dal Ros, le infiltrazioni di un sodalizio criminale legato alla famiglia dei Barcellonesi che aveva messo le mani sugli appalti pubblici del messinese, come la metanizzazione dei Nebrodi ed il raddoppio ferroviario della tratta Messina-Palermo, ma soprattutto sulla gestione delle due discariche in cui confluiscono i rifiuti solidi urbani e speciali dell’intera provincia.
Il processo per gli altri imputati comincerà il 20 luglio davanti alla Corte d’Assise.