Gierotto ha patteggiato. Parti civili il Comune, il Wwf e gli acquirenti.

Partirà il prossimo 15 novembre, davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale, il processo scaturito dall’operazione Oro Grigio, l’inchiesta sulla costruzione del Green park, sfociata negli arresti del maggio scorso dell’avvocato Pucci Fortino, dell’ex presidente del consiglio comunale Umberto Bonanno e di altri personaggi eccellenti. Ieri sera intorno alle 20,30 il Gup Maria Teresa Arena, accogliendo le richieste dei pm Angelo Cavallo e Giuseppe Farinella, ha disposto il rinvio a giudizio di Fortino, Bonanno, il geometra comunale Antonino Ponzio, l’imprenditore Antonino Smidile, i costruttori Giovanni e Salvatore Arlotta ed i soci Santi e Giovanni Magazzù. Antonio Gierotto, il tecnico d’ateneo -socio- del legale, ha scelto di patteggiare la pena di 2 anni e 3 mesi. Stralciate inevece, con relativa remissione di atti al pm, le posizioni dei tre funzionari della Regione indagati, Rosa Anna Liggio, Giuseppe Giacalone e Cesare Antonino Capitti. Il Gup Arena ha ammesso la costituzione di parte civile del Comune di Messina, del Wwf Italia e di quasi tutti gli acquirenti che avevano comprato casa al complesso del Green park. Le accuse sono, a vario titolo, corruzione, falso e abuso edilizio.