L’Orsa su Metromare: fronte unico per portare la vertenza a Roma

L’Orsa su Metromare: fronte unico per portare la vertenza a Roma

L’Orsa su Metromare: fronte unico per portare la vertenza a Roma

venerdì 06 Agosto 2010 - 11:16

Lo scorso tre marzo l’Ustica Lines ha ottenuto la diminuzione delle tabelle d’armamento da 7 a 6 unità, mentre si parla di assunzioni “dubbie”. Sulle dichiarazioni di Morace: «Arrampicata sugli specchi, faccia come Palazzo, si celi dietro un dignitoso silenzio». I nodi restano

La Metropolitana del Mare sullo Stretto continua a fare discutere. Le rimostranze per il “flop” determinato da molteplici fattori sono ormai numerosissime e provengono da ogni versante, anche dalla politica, che in questo caso ha superato le divisioni partitiche schierandosi in buona parte contro l’attuale versione del servizio. Oggi a prendere nuovamente posizione è il sindacato Orsa, che sottolinea come le giustificazioni accampate dal Consorzio Metromare per voce dell’amministratore Vittorio Morace, assumono i connotati «dell’arrampicata sugli specchi volta a mascherare l’evidenza, mentre il caratteristico silenzio del direttore di RFI Blu Via – Filippo Palazzo- (socio di minoranza) conferma la consumata tattica del gruppo ferroviario che glissa il confronto, intasca soldi pubblici e porge l’orecchio sordo alle legittime rivendicazioni di cittadini e lavoratori».

«Il Signor Morace, in questa occasione, farebbe bene a seguire l’esempio del socio ferroviario per celarsi dietro un dignitoso silenzio invece di confondere le idee ai cittadini con dichiarazioni che si smentiscono da sole e contribuiscono a far lievitare la legittima rabbia – scrivono il segretario regionale Massaro, il segretario provinciale Riposo e il responsabile regionale Trasporti D’Orazio -. I fatti dicono che il Consorzio Metromare, non solo ha imposto un significativo aumento al costo dell’attraversamento, ma a fronte di un congruo contributo statale non ha creato un solo posto di lavoro, tutt’altro».

Il sindacato denuncia come i mezzi “veloci” utilizzati da Ustica Lines nel servizio Metromare in altre linee adottavano tabelle d’armamento con 7 uomini di equipaggio, mentre approfittando della scia tracciata da RFI che da tempo propone e ottiene il ridimensionamento delle tabelle d’armamento, anche Ustica Lines ha chiesto di diminuire di una unità le proprie tabelle per allinearle a quelle di RFI che, fra l’altro, erano state dichiarate inidonee dalla Capitaneria di Porto di Napoli e successivamente ritenute congrue dall’autorità marittima di Messina. Lo scorso 3 marzo, in una riunione tenutasi nella Capitaneria di Porto di Messina per l’attivazione della Metropolitana del Mare (vedi file in download), Ustica Lines ha chiesto ed ottenuto, contro il parere del sindacato di settore, la diminuzione delle tabelle d’armamento da 7 a 6 unità, limitazione che a giudizio dell’Orsa compromette ulteriormente i livelli di sicurezza.

«Il Consorzio Metromare è servito, fra l’altro, a consentire al Patron di Ustica Lines di realizzare l’ennesimo taglio al costo del lavoro. Altro che assunzioni – affermano i tre -. In buona sintesi, anche questa in questo caso, il fronte armatoriale ha intascato soldi pubblici e attuato solo la parte conveniente degli accordi ministeriali, snobbando impunemente i punti in cui si garantisce il costo sociale del ticket di attraversamento e la stabilizzazione dei lavoratori precari».

L’Orsa invitare tutte le parti interessate, politica, sindacato, pendolari, studenti, lavoratori, associazioni dei consumatori a compattarsi in un’unica vertenza di massa per portare a Roma le ragioni del popolo dello Stretto e pretendere, una volta per tutte, celeri e fattive soluzioni. (ER)

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