Gli agenti delle volanti hanno fermato un rumeno di 22 anni, Ichim Sebastian (nella foto), per estorsione e lesione; il giovane è stato denunciato da quattro connazionali che venivano picchiate e vessate per avere indietro la restituzione del passaporto e della carta di identità.
Ichim Sebastian, insieme a una donna quarantanovenne della stessa nazionalità, favoriva l’arrivo di giovani rumene a Messina, offrendo loro una sistemazione, che poi si rivelava essere uno scantinato sul Viale S. Martino dove le giovani alloggiavano in condizioni pietose. All’arrivo sottraeva loro la carta di identità e per la restituzione pretendeva somme che andavano dai 250 ai 400 euro.
Due giorni fa ha chiesto a una 32enne, arrivata in città da non più di una settimana, 400 euro per restituirle il passaporto. Al rifiuto della ragazza, che non aveva il denaro, il giovane l’ha malmenata e cacciata dall’appartamento; la mattina dopo la donna, dopo aver vagato una notte intera contusa e in stato confusionale, ha chiamato la polizia che l’ha raggiunta in Via Cesare Battisti e portata all’ospedale Piemonte dove è stata medicata e giudicata guaribile in 10 giorni; poco dopo ha raccontato quanto accaduto alle forze dell’ordine.
L’indomani mattina si è presentata un’altra ragazza che abitava con lei denunciando le vessazioni subite dal connazionale 22enne. A quel punto gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento, bloccato il giovane e raccolte altre due denunce di rumene che avevano subito le medesime vessazioni.
Denunciata a piede libero l’altra protagonista della squallida vicenda, la 49enne convivente di un messinese, che è la madre di una delle ragazze picchiate: la donna faceva da tramite per l’arrivo delle ragazze in Italia.
I documenti delle giovani rumene stati poi trovati in una armadietto chiuso a chiave sito nello scantinato dove alloggiavano.
